Contenimenti dei cinghiali anche nelle aree protette; selecontrollori che potranno abbattere i cinghiali anche nelle ore notturne; utilizzo dell’esercito per eradicare i cinghiali nei “distretti suinicoli” compreso quello di Chieri. Queste le nuove misure ottenute da Coldiretti, in parte contenute nel nuovo decreto agricoltura e, in parte, promesse dal neo assessore regionale all’agricoltura Bongioanni, sul palco della manifestazione “Basta Cinghiali” del 4 luglio sera a Torino.
La manifestazione a Torino
Per dire “Basta Cinghiali” una marea di agricoltori esasperati, provenienti da tutto il Piemonte, è partita in corteo dal Palavela per raggiungere il grattacielo della Regione. Dal palco hanno parlato, tra gli altri la presidente di Coldiretti Piemonte, Cristina Brizzolari, il delegato confederale Coldiretti Piemonte, Bruno Rivarossa, il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici. Ha voluto aderire anche l’Associazione famigliari vittime della strada che, con la portavoce Annagrazia Basile, ha ricordato che solo sulle strade torinesi ci sono 250 indicenti l’anno causati dalla fauna selvatica e che le misure fin qui adottate (dissuasori, app che avvisano gli automobilisti del pericolo) non sono servite a nulla.
I comuni coinvolti sono anche Carignano e Carmagnola, oltre a Chieri, Arignano, Buttigliera d’Asti, Villanova d’Asti, Cambiano, Pecetto Torinese, Trofarello, Pralormo, Valfenera, Baldissero Torinese, Andezeno, Santena, Cellarengo, Poirino, Ceresole D’Alba, Riva presso Chieri. In questo “distretto suinicolo” sono presenti oltre 105mila maiali che andrebbero abbattuti se la Psa entrasse negli allevamenti.
«La situazione è da troppo tempo insostenibile – ricorda il vicepresidente regionale e presidente provinciale di Torino, Bruno Mecca Cici – Solo per la provincia di Torino, nel 2023 sono stati accertati e periziati danni per un ammontare di 726.426 euro. I nostri agricoltori non ne possono più».
Il timore per la Peste Suina Africana
Ma, ora, su questa situazione 40ennale incombe anche l’epidemia di Peste Suina Africana. Per la provincia di Torino, la Regione con il Commissario straordinario per l’emergenza PSA, ha classificato la zona suinicola del Chierese come zona dove il cinghiale deve essere addirittura eradicato per fermare l’epidemia che dal basso Piemonte sta risalendo e che va fermata prima che arrivi agli allevamenti suinicoli della provincia di Torino.
Altri due distretti suinicoli dove il cinghiale andrà eradicato sono nel Novarese e nel Cuneese.
«Se si chiede l’eradicazione della specie in questi territori vanno messe in campo subito misure per attuarla. Come Coldiretti Torino abbiamo già fatto la nostra parte organizzando un corso per abilitare gli agricoltori all’autodifesa dei campi. Ci sono i primi risultati ma non è pensabile che i coltivatori passino pure le notti a catturare i cinghiali: il loro lavoro è nei campi».
Il problema cinghiali sentito anche dai cittadini
Il problema dei cinghiali è sempre più sentito anche dai semplici cittadini. Nel 2023 la Città metropolitana ha registrato 270 richieste definite di “allarme sociale” cioè richieste di intervento per abbattimento provenienti da semplici cittadini che si sono visti i cinghiali entrare nelle pertinenze domestiche. Ben 125 chiamate sono arrivate dal comune di Torino.
Gli abbattimenti dei cinghiali
Intanto, la stessa Città metropolitana di Torino ha diffuso gli ultimi dati dei contenimenti effettuati nelle operazioni di depopolamento (che sono attività diverse dalla caccia ordinaria). Nel 2023, sono stati abbattuti 2482 cinghiali in 2730 uscite di contenimento (solitamente notturne).
Gli abbattimenti effettuati dagli agricoltori abilitati e in possesso di porto d’armi ad uso caccia in regime di “autodifesa” sono partiti un anno fa, dopo il corso organizzato con Coldiretti Torino. Hanno portato all’abbattimento di 183 capi nel 2023 e 85 in questi mesi del 2024.
I cinghiali abbattuti nel Torinese nelle varie forme burocratiche (caccia ordinaria, selecontrollo, contenimento, depopolamento) e nei diversi territori (aperti alla caccia, zone di protezione, Parchi naturali regionali), per il 2023 è di 8.666 capi. In tutto il Piemonte risultano 37.549 capi abbattuti.
In questi primi mesi del 2024 i capi abbattuti nel Torinese risultano 2.129.
«Si tratta di numeri in aumento, grazie anche ai risultati ottenuti da Coldiretti Torino che ha fatto in modo che ci siano oggi 312 controllori o “tutor” abilitati al depopolamento e all’autodifesa», osserva il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici. «Ma sono numeri ancora del tutto insufficienti sia per bloccare la diffusione della PSA sia per garantire la tranquillità aziendale ai nostri agricoltori. Gli abbattimenti devono raggiungere almeno quota 15mila nel Torinese e 50mila in Piemonte. Ma sarebbe meglio arrivare a 3 cinghiali per Km quadrato».