Lotta al lavoro nero e al caporalato, formazione per i lavoratori stagionali, garanzie alle imprese agricole che hanno bisogno di collaboratori formati e affidabili, coscienza del valore del lavoro agricolo e del ruolo dell’agricoltore come garante del cibo per tutti i cittadini e custode dell’ambiente naturale.
Si è parlato di lavoro in agricoltura sia dal punto di vista dei lavoratori che dal punto di vista delle imprese agricole oggi, a Cavour, nel palatenda della fiera Tuttomele, nel corso di un seminario dal titolo: “L’impresa agricola e i suoi salariati di fronte al valore del lavoro”, organizzato da Coldiretti Torino.
All’incontro hanno partecipato aziende frutticole e studenti dell’ultimo anno degli istituti agrari Prever di Osasco (TO) e Umberto I di Verzuolo (CN) in un confronto che ha toccato tutti i temi legati al “lavoro”.
Il seminario è partito dai quesiti posti dagli studenti che, in classe, avevano affrontato con funzionari Coldiretti, riflessioni sull’imprenditoria giovanile in agricoltura, sul ruolo dell’agricoltore nel contesto sociale, sul lavoro migrante, sulle pratiche sleali e sull’equo compenso per i prodotti agricoli.
Tre imprenditori agricoli hanno portato le proprie esperienze e hanno mostrato quanto i settori della frutta e della verdura abbiano bisogno di lavoratori fidelizzati, che offrano garanzie di responsabilità e continuità alle aziende. Lidia Chicco, dell’Azienda agricola Chicco di Carmagnola ha raccontato la propria esperienza con lavoratori migranti oggi bene inseriti in azienda. Sergio Bunino, dell’Azienda agricola biologica Terre di Frutta di Cavour, ha chiesto una migliore formazione e una maggiore responsabilizzazione dei lavoratori stagionali ricordano tutte le difficoltà che incontrano le aziende nel reperire manodopera affidabile. Cinzia Bricco, di Cascina Serabial a Lusernetta, ha raccontato la propria esperienza con l’inserimento di un lavoratore disabile.
Giancarlo Chiapello, responsabile della Pastorale del lavoro della Diocesi di Pinerolo, ha ricordato le attività di sensibilizzazione e formazione promosse dalla diocesi pinerolese mentre Alessandro Svaluto Ferro, direttore dell’Area sociale e della pastorale del lavoro della Diocesi di Torino, ha indicato i valori del lavoro in agricoltura come esempio per tutto il mondo economico e ha ricordato l’impegno contro ogni forma di sfruttamento.
Nicola Salusso, referente per gli inserimenti lavorativi per i migranti della Diaconia Valdese ha ripercorso i progetti di inserimento di migranti nel settore agricolo.
Vittorio Marabotto, Coordinatore UECOOP Piemonte, ha invece illustrato le possibilità che il mondo cooperativo offre ai ragazzi che vogliano intraprendere la strada dell’agricoltura e ha messo in guardia dalle finte cooperative che sfruttano i soci lavoratori invece di garantirli.
I lavori sono stati chiusi da Giancarlo Foco, segretario di Zona Coldiretti, che ha risposto alle domande degli studenti sul rapporto di lavoro subordinato, e da Andrea Repossini, direttore di Coldiretti Torino, che ha elencato le tante battaglie vinte negli ultimi mesi da Coldiretti e ha spiegato l’impegno del sindacato contro le pratiche sleali, la concorrenza dei Paesi extra UE, per politiche adeguate ai sogni di tanti giovani che vogliono diventare agricoltori moderni, produttori di cibo al servizio del Pianeta.