Il 18 marzo scorso Roberta ed Andrea hanno vissuto un’esperienza speciale. Un’occasione straordinaria: i giovani giurati italiani incontrano la vincitrice del Prix Goncourt des Lycéens- le choix de l’Italie a Roma
Cosa fanno due autori francesi, uno scrittore e sessanta studenti italiani in una sala dell’Institut Français di Roma? Quella che potrebbe sembrarvi l’inizio di una barzelletta è tratta da una storia vera, la stessa che la vincitrice del Prix Goncourt des Lyceéns – Le choix d’Italie, Delphine de Vigan tenta di convincere i suoi lettori di aver scritto nel suo ultimo romanzo “D’après une histoire vraie” ( éditions Jean-Claude Lattès, 2015) ,ancora inedito in Italia. Ma facciamo un piccolo passo indietro per parlare di come si è arrivati alla premiazione di Roma e all’incontro dei ragazzi con la vincitrice ed altre due figure di spicco ovvero lo scrittore e drammaturgo Éric-Emmanuel Schmitt e il vincitore del Premio Strega Giovani 2015 Fabio Genovesi.
Il Prix Goncourt des Lycéens- le choix d’Italie nasce per favorire la lettura di autori francofoni nei licei italiani e in particolare in quelli che aderiscono al progetto ESABAC che prevede un doppio diploma italo-francese alla fine dei cinque anni di scuola superiore. Sessanta studenti provenienti da tutta Italia hanno scelto di aderire a quest’iniziativa che prevede la lettura di diversi libri in lingua selezionati dall’Académie Goncourt, la redazione di diverse recensioni e l’attribuzione di un punteggio in quindicesimi la cui somma proclamerà il nome del fortunato autore. Quest’anno gli studenti italiani hanno scelto di ricompensare Delphine de Vigan e la sua ultima fatica, un romanzo metaletterario che si centra sulla relazione tra due ambigue figure femminili, Delphine e Elle. Il premio le è stato conferito in data 18 Marzo 2016 nella sede romana dell’Institut Français.
Nella mattinata si è svolto l’incontro con Eric-Emmanuel Schmitt, autore di oltre quaranta romanzi e nuova recluta dell’Académie Goncourt. In questa occasione gli studenti hanno avuto modo di porre domande e indagare i gusti personali dello scrittore (il libro che lo fece innamorare della lettura fu “I tre Moschettieri ” di Dumas, il racconto di come “tre personalità possano costituire un’anima sola”) e il suo invidiassimo metodo di scrittura ( “Io non cerco, trovo” afferma Schmitt “La mia mente è come un giardino di idee, io mi limito a raccoglierle quando sono mature!”). Nel pomeriggio, in seguito alla premiazione si è svolta una triplice intervista tra gli aspiranti critici, la vincitrice francese e il suo “pendant” italiano, Fabio Genovesi con i quali si è riflettuto sui primi amori letterari (Stephen King per Delphine, Bukowski per Genovesi) e sulla necessità di scrivere e leggere storie essenzialmente false. A proposito lo scrittore italiano ha affermato che “forse ancora più significativa del pollice opponibile è la necessità umana di ascoltare storie altrui” mentre De Vigan ha spiegato che è proprio da una riflessione sull’apparente necessità odierna di letteratura based on a true story che nasce il suo ultimo romanzo. I giovani giurati hanno sfruttato a pieno l’occasione per discutere di scrittura e lettura con “esperti” in materia, un vero privilegio per gli studenti appassionati di letteratura( non solo) francese che hanno partecipato a questa singolare esperienza.