A Palazzo Lomellini “Meraviglioso Seicento”

CARMAGNOLA
A Palazzo Lomellini, venerdì 19 maggio alle ore 18 sarà inaugurata la mostra Maraviglioso Seicento, un evento eccezionale organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Carmagnola, in collaborazione con l’Associazione “Amici di Palazzo Lomellini”.
La mostra, che si concluderà il 16 luglio, è il frutto della passione di un collezionista piemontese, vero esempio di mecenatismo contemporaneo, della sua conoscenza e dei suoi continui studi, delle sue scoperte, della curiosità che lo spinge ad approfondire, giorno dopo giorno, le tematiche e le attribuzioni di questa o quella tela, dell’appoggio dei tanti amici critici e storici dell’arte che lo accompagnano nel piacere di una esemplare raccolta. Una raccolta che non vuole principalmente accostare nomi da chiunque già frequentati nei vari musei italiani e stranieri, ma dare soprattutto spazio agli artisti che qualcuno potrebbe definire troppo velocemente come minori.
Iniziando con un piccolo gioiello, “L’annuncio ai pastori”, attribuibile a Jacopo Bassano (ancora cinquecentesco) e terminando con una tavola settecentesca (cm. 95 x 165) dell’artista tedesco Christian Georg Schütz, “Paesaggio con rovine, contadina e animali”, disposti nelle sale di Palazzo Lomellini, si vedranno allineati, tra gli artisti del XVII secolo, Peter Boel, Francesco Mantovano, Bartolomeo Bimbi e Bartolomeo Castelli con le loro nature morte, dagli squillanti effetti cromatici, incentrate sulle rappresentazioni di fiori e frutta, strumenti musicali, oggetti quotidiani, cacciagione. Saranno inoltre esposte opere riconducibili alle botteghe o ai seguaci di maestri quali Rubens e Rembrandt (“San Matteo” o la vicenda biblica di Sara e Agar, trattata pure dagl’italiani Panfilo e Carlo Francesco Nuvolone, padre e figlio), opere importanti per la rappresentazione esatta, quasi fotografica, che offrono allo spettatore di oggi, quali un “Interno di palazzo con figure” firmato da Dirck van Delen o la “Bottega dell’arte” firmata da Jacques de Claeuw. Altro pittore interessante, presente in mostra, è Jan Miel (“Paesaggio con figure”), chiamato alla corte dei Savoia da Carlo Emanuele II nel 1658, attivo a Venaria, a Rivoli e a Palazzo Reale e morto a Torino nel 1664. Ancora tra i nomi di spicco Jusepe de Ribera con un “San Giuseppe” e la “Simbologia dell’amor divino” per il quale qualcuno ha fatto il nome dello spagnolo Zurbaran. Importanti le presenze degli artisti italiani, da Sebastiano Conca (“Sacra Famiglia con San Giovannino”), una “Madonna con il Bambino e San Giovannino” attribuibile alla cerchia di Bernardo Strozzi, la “Fanciulla col gatto” di Giovanni Lanfranco, pregevoli artisti di area romana e emiliana, il “Suonatore di ghironda” del piemontese Pietro Domenico Olivero.

La mostra sarà visitabile dal 19 maggio al 16 luglio con il seguente orario:
giovedì, venerdì, sabato ore 15:00 -18:00
domenica ore 10:00 -12 :00 • 15:00 -18:00

Sono allo studio serate musicali a tema, incontri con critici e visite guidate, anche al di fuori dell’orario di apertura, su prenotazione per gruppi e scuole.

Ingresso libero.

redazione

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