CARMAGNOLA – “Gravità” è la parola chiave della seconda edizione del progetto espositivo LOME che si terrà a Palazzo Lomellini (piazza Sant’Agostino) dal 24 ottobre al 16 novembre. Nella collettiva “Spazi di gravità” sono coinvolti quattro artisti che hanno in comune il tentativo di rendere i materiali utilizzati leggeri e armoniosi, pur nascondendo in alcuni casi una comunicazione di disagio o di gravità.
La gravità è intesa come “entità, importanza” ma anche come forza di gravità, quella con cui la Terra attrae i corpi. Questo concetto è reso, con materiali e tecniche completamente differenti, da Hiroaki Asahara, Carlo D’oria, Elio Garis e Santo Tomaino. Asahara utilizza la tecnica giapponese della carta washi applicata su costruzioni leggere di midollino, creando con la luce suggestivi giochi d’ombre; D’Oria presenta le sue ultime lavorazioni in ferro, sagome e profili raffiguranti l’uomo moderno; Garis invece è noto per le sue opere in marmo, sabbia e ceramica; Tomaino cattura la tragicità dei gesti umani, facendone degli istanti epici, trasportandoli su tele di grandi dimensioni con una rara forza espressiva.
Dietro l’acronimo LOME (Lomellini Modern Expo) si cela invece il tentativo di creare le giuste sinergie tra quattro artisti, quanti sono gli spazi espositivi della location, permettendo un dialogo tra le opere e i loro rispettivi vocabolari artistici.
La mostra “Spazi di gravità” sarà inaugurata venerdì 24 ottobre alle ore 18. L’esposizione sarà poi aperta, sempre ad ingresso libero, con i seguenti orari: giovedì, venerdì e sabato 15-18, domenica 10-12 e 15-18.