Sono stati ritrovati sotto oltre due metri di neve i corpi dei due grandi alpinisti Cala Cimenti e Patrick Negro. L’allarme per il loro mancato rientro era stato dato ieri, 8 febbraio, nel pomeriggio dai Carabinieri di Sestriere, per cui erano partite le operazioni di recupero del Soccorso Alpino e Speleologico piemontese.
Le operazioni di soccorso
I due scialpinisti erano dispersi nella zona dell’alta Val di Susa. I tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese hanno individuato con il binocolo un distacco valanghivo sotto il Col Chalvet, lungo il versante che scende sulla Valle Argentera, comune di Sauze di Cesana (To). Sul posto è stata inviata l’eliambulanza 118 con a bordo il tecnico e l’unità cinofila da valanga del Soccorso Alpino che sono stati verricellati nel punto del distacco e in breve hanno individuato il segnale dell’Artva (Apparecchio per la Ricerca del Travolto da Valanga) che i due scialpinisti indossavano.
Nel frattempo l’eliambulanza è riuscita a trasportare a monte due squadre miste del Soccorso Alpino civile e del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, prima di tornare in base per l’arrivo del buio. Con l’uso delle sonde, i corpi dei due scialpinisti sono stati individuati sotto oltre 2 metri di neve, alla base di una valanga che è scesa a valle per per circa 200 metri lungo un canale. Dopo un impegnativo lavoro di scavo, le salme sono state disseppellite e caricate sul toboga per il trasporto a valle a cui ha partecipato una squadra di tecnici sopraggiunti a piedi con gli sci e le pelli di foca.
A 45 anni, Cala Cimenti era uno degli alpinisti professionisti più conosciuti al mondo. Da sempre si occupava di freeride per il comprensorio di Prali. Per la scomparsa dei due alpinisti, il cordoglio di tutta la montagna: «Una notizia tristissima – sono le parole che arrivano da Uncem – Cala Cimenti era un amico di Uncem e aveva partecipato più di una volta al Cuneo Montagna Festival, promosso da Uncem con il Comune di Cuneo, oltre a tantissimi eventi del mondo dell’alpinismo e della montagna. Due persone che avevano stima e affetto tra i colleghi, tra tutti noi, tra chi ama la montagna, l’alpinismo, i versanti innevati».