E’ passata la piena del Po, nella notte appena trascorsa. L’attenzione sui cambiamenti climatici torna ad essere evidenziata anche in concomitanza con l’epiemia di coronavirus. Ne parla Uncem Piemonte, che sottolinea come la sfida ai cambiamenti climatici sia più che mai attuale.
“Passerà il virus, supereremo la pandemia con distanziamento sociale, mascherine e speriamo presto i vaccini. Ma non passano le sfide dei cambiamenti climatici. Quelle no. Come qualche giorno fa abbiamo ricordato con l’amico Luca Mercalli, l’innalzamento delle temperature continuerà e gli effetti saranno gravissimi per le comunità. E siccome la montagna anticipa i cambiamenti, e pure le risposte, le sfide sono nelle nostre mani. Ma non solo“. E’ quanto affermano Marco Bussone e Lido Riba, Presidenti nazionale e regionale Uncem, guardando ai dati Arpa Piemonte delle precipitazioni nelle ultime ore.
“Le piogge delle ultime ore, forti o meno che siano state, hanno mostrato per l’ennesima volta la fragilità dei territori e anche che da soli non ci salviamo. Nessuno si salva da solo. Non ce la faranno le aree montane, alpine e appenniniche in particolare del Piemonte senza un grande piano di investimenti nazionale e regionale per la messa in sicurezza e la manutenzione del territorio. E non ce la farà Torino che se vuole accorgersi di quello che sta a monte, di quello che la circonda, scoprirebbe che il patto tra città e montagna non va fatto con retorica ma con strategia e risorse“.
Riba e Bussone sottolineano che l’allerta gialla, come quella appena cessata a Torino e ai Murazzi, sarà sempre più ricorrente: “Effetto dei cambiamenti climatici che non tutti vogliono vedere“.