L’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi in merito al nuovo ospedale unico dell’ASL To5: proiezioni temporali di duecento anni e non certo condizionate dalle scadenze elettorali
«Conosciamo bene lo studio per il nuovo ospedale unico di Moncalieri, ma siccome abbiamo già visto avallare la costruzione di un ospedale in cima alla montagna a Ornavasso, oppure sulle palafitte a Verduno, allora permetteteci di approfondire la conoscenza del luogo, prima di decidere».
Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, in risposta alle polemiche dei consiglieri regionali Salizzoni e Sarno e del sindaco di Moncalieri, Montagna, sulla individuazione dell’area per la costruzione del nuovo ospedale unico dell’Asl To5 nell’area Vadò, tra Moncalieri e Trofarello.
«A giudicare dai nomi delle località individuate per gli ultimi ospedali (“Paciarina” a Verduno, “Ranè” a Calamandrana, “Millefonti” a Torino, “Fontanone” a Biella, “Fontanino” ad Asti…) – aggiunge Icardi – sembra che la scelta sia stata fatta più che dai tecnici, dai rabdomanti. Per questo abbiamo chiesto all’Asl To5 di far redigere, il più rapidamente possibile, una perizia asseverata idrogeologica, idraulica e sismica che vada oltre lo Studio di fattibilità attualmente disponibile in Regione. Vogliamo evitare gli errori del passato e valutare in modo analitico anche le caratteristiche alluvionali della località, ragionando su proiezioni temporali di duecento anni e non certo condizionate dalle scadenze elettorali».
Il sindaco di Moncalieri Paolo Montagna lamenta le lungaggini della Regione Piemonte per la costruzione del nuovo ospedale.