Il consigliere regionale Diego Sarno: lo studio di fattibilità ha evidenziato criticità che fanno aumentare i costi
L’iter per la costruzione del nuovo ospedale dell’ASl To5 sul sito di Cambiano presenta nuovamente degli interrogativi, portati a conoscenza dei cittadini, lo scorso 9 novembre, con un presidio allestito davanti all’ospedale San Lorenzo di Carmagnola dal PD carmagnolese e dalla coalizione Carmangola Insieme.
Al presidio era presente anche il consigliere regionale Diego Sarno: «Lo scopo è sollecitare una netta risposta da parte del Presidente della Giunta regionale, dell’Assessore alla Sanità e dalla Sindaca Gaveglio (neo Presidente dell’assemblea dei Sindaci dell’ASL TO5) e per invitarli a fare chiarezza sulla realizzazione del nuovo Ospedale Unico ASL To5».
«Dopo un processo durato quattro anni – ha spiegato l’esponente DEM – la Giunta Cirio ha individuato l’area per la costruzione del nuovo Presidio ospedaliero dell’ASL To5 nel compendio demaniale del Comune di Cambiano al posto dell’area di Vadò sulla quale era stato approvato il progetto di fattibilità che aveva ottenuto il finanziamento INAIL di circa 250 milioni di euro. Recentemente, lo studio di fattibilità sulla nuova area di Cambiano, ha evidenziato diverse criticità: la parziale esondabilità, i livelli acustici non idonei e la complessa viabilità di accesso alla struttura con la necessità dell’abbattimento del casello della tangenziale di Vadò. Tutti questi fattori fanno aumentare considerevolmente i costi, i quali risultano essere non più sostenibili».
«Intanto – ha affermato la Consigliera comunale di Carmagnola Sabrina Quaranta – le liste di attesa si allungano, il ricorso alla sanità privata è sempre maggiore: le strutture ospedaliere del territorio sono sotto una pressione insostenibile. Quanto ancora può durare questa situazione? Noi oggi, come sempre, ci siamo messi in ascolto delle preoccupazioni e dei bisogni della cittadinanza, nella speranza che si decida a farlo anche chi ha la responsabilità di prendere decisioni su questi temi».