I circa cinquanta dipendenti dello stabilimento ex Mahle di La Loggia (To) potrebbero essere assorbiti nell’impianto di Saluzzo (Cn). Il prossimo 3 giugno ci sarà l’incontro per ridiscutere il piano di reindustrializzazione tra la proprietà e le organizzazioni sindacali. È quanto ha risposto l’assessore regionale al Lavoro al Gruppo del Pd, che in merito aveva chiesto un’informativa alla Giunta.
Acquisito nel 2020 da IMR Industries, gruppo lombardo attivo nello stampaggio e assemblaggio di componenti in plastica per il settore automotive, lo stabilimento ex Mahle di Saluzzo, in provincia di Cuneo, lo scorso anno aveva ripreso a produrre, in particolare i tetti in materiale plastico delle cabine degli autocarri Iveco.
Dopo il recente incontro in Regione i sindacati hanno espresso la loro preoccupazione per una reindustrializzazione, concertata a livello ministeriale, che parrebbe procedere a due velocità. Mentre infatti appare compiuto il percorso previsto per lo stabilimento di Saluzzo, con annunciate prospettive di ulteriore incremento produttivo, rimane sostanzialmente congelato il progetto industriale su La Loggia, dove alcuni dipendenti sono già stati impiegati presso il sito di Saluzzo, altri sono in cassa integrazione ed un piccolo numero in distacco su altre realtà.
«Il 20 maggio si è svolto presso la Regione l’incontro tra il gruppo IMR, subentrato alla Mahle ormai un anno fa, e i sindacati. Il caso ex-Mahle doveva risolversi grazie a un piano industriale che garantiva ai lavoratori degli stabilimenti di Saluzzo e La Loggia il mantenimento della loro occupazione: se la situazione evolve positivamente a Saluzzo, dove si procede da accordi anche grazie allo sforzo dei sindacati che si sono battuti per ottenere e applicare questo piano industriale, lo stabilimento di La Loggia è fermo, con circa 110 operai ancora all’oscuro del proprio futuro lavorativo» spiega il Consigliere regionale del Partito Democratico di Nichelino, riprendendo quanto espresso da FIM, CISL, FIOM e CGIL in seguito all’incontro in Regione.
L’azienda ha proposto di spostare su Saluzzo altri 50 lavoratori che indicativamente potrebbero trovare tutti un impiego lì, ragione per cui si è avuta la sospensione del tavolo per consentire ai sindacati di confrontarsi con l’azienda. Il tavolo tra Regione e azienda si terrà il 23 giugno e il 9 invece ci sarà quello tra sindacati e azienda.