Parole di cordoglio per la morte di Dario Osella, scomparso sabato 10 febbraio all’età di 92 anni, stanno arrivando dalle istituzioni.
Imprenditore, Dario Osella è stato fondatore di Fattorie Osella a Caramagna Piemonte, paese in cui nacque il 7 luglio 1931. Ad oggi lo stabilimento conta 120 dipendenti. Lì inventò la celebre Robiola Osella e molti altri formaggi.
«Il Piemonte si stringe alla famiglia e agli affetti di uno straordinario imprenditore – ha affermato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – esempio di quella qualità e lungimiranza che nascono dal lavoro e dal contatto autentico con la propria terra e le proprie radici. Forse proprio per questo le Fattorie Osella sono entrate a far parte del nostro immaginario, un luogo d’eccellenza e tradizione di cui Dario Osella, in tanti anni, ha reso parte anche tutti noi».
Questa la nota del senatore cuneese Giorgio Maria Bergesio: «Oggi la nostra terra perde un imprenditore illuminato ed una persona perbene. Grazie all’impegno e alla cura con cui seguiva ogni aspetto della produzione e alla sua intelligente lungimiranza, Dario Osella, partendo da Caramagna, ha saputo far crescere la sua azienda che oggi è conosciuta ed apprezzata in tutto il Paese. Le Fattorie Osella e la lavorazione del formaggio per lui erano un lavoro ma anche e soprattutto una passione, che aveva ereditato dal nonno margaro, il cui carretto oggi è il simbolo dell’azienda. Imprenditore attento alla qualità, aveva intuito la necessità di guardare oltre per garantire il progresso e la stabilità della sua impresa, che oggi, con 120 dipendenti, è leader nella produzione di robiola e formaggi freschi, e motivo di orgoglio per la nostra provincia. Dario Osella era un cuneese, legato alle sue radici e alla tradizione, ma al contempo attento al progresso e alle sfide che il futuro ci pone, un esempio per tutti noi. Sono vicino alla famiglia e mi unisco nella preghiera per un imprenditore che ha saputo trasformare un’eccellenza del nostro territorio in una realtà industriale di grande successo».