Salva la scuola dell’infanzia di Pancalieri, il presidente della Commissione Istruzione Davide Nicco: «Diventerà statale e non chiuderà». Il sindaco Luca Pochettino: «Salvato un laboratorio di integrazione sociale con i nuovi cittadini»
Non chiuderà la Scuola dell’infanzia di Pancalieri. L’unica scuola per i bambini da 3 a 5 anni presente nel paese, gestita dalla Fondazione “Scuola dell’infanzia di Pancalieri”, rischiava la chiusura per il ridotto numero di iscritti: ora sarà statalizzata e accorpata all’Istituto Comprensivo “Carmagnola II” di Carmagnola. Ne dà notizia il consigliere regionale e presidente della VI Commissione – Istruzione e Cultura del Consiglio regionale, Davide Nicco, che giovedì mattina ha approvato il Piano regionale di programmazione e dimensionamento della rete delle istituzioni scolastiche statali di I e II ciclo del Piemonte per l’anno scolastico 2024/2025.
La notizia è stata ufficializzata alle famiglie di Pancalieri ieri sera, venerdì 22 dicembre, durante l’incontro di fine anno che si è tenuto al centro polivalente di via Circonvallazione.
Spiega Davide Nicco: «A causa del ridotto numero di bambini iscritti, la scuola per l’infanzia di Pancalieri rischiava di chiudere, creando non solo un enorme disagio per le famiglie degli alunni e il personale docente e non docente, ma anche un impoverimento sociale e di servizi per il paese. Ci siamo attivati a tutti i livelli per verificare se ci fossero le condizioni per salvarla attraverso la sua “statalizzazione”, ossia la possibilità di renderla pubblica a tutti gli effetti aggregandola a un istituto d’istruzione statale già esistente. I requisiti erano pienamente soddisfatti e la cosa è andata felicemente in porto. La scuola per i bambini di Pancalieri è salva».
La VI Commissione consiliare ha infatti dato parere favorevole al Piano regionale di programmazione e dimensionamento della rete delle istituzioni scolastiche statali di I e II ciclo del Piemonte per l’anno scolastico 2024/2025. La procedura prevede che ora la delibera arrivi in Giunta regionale e venga da essa approvata senza modifiche, trattandosi di parere obbligatorio da parte del Consiglio.
«Questo – commenta Nicco – significa che non vi può essere una retromarcia. Pancalieri è salva. Un grande risultato per la qualità della vita e dei servizi a disposizione sul territorio: è un valore che deve anche guardare a prospettive di più lungo termine e non essere determinato in modo insensibile e burocratico da parametri puramente numerici che non tengono conto delle esigenze e dei progetti di vita dei cittadini e delle famiglie».
La storia dell’asilo
La Scuola per l’Infanzia di Pancalieri è un’istituzione storica, erede dell’Ente Morale Asilo sorto nel 1875, fino a pochi anni fa ancora gestito dalle suore e dal board tuttora di nomina del Sindaco. Pancalieri è stato per molti anni un polo scolastico per intere generazioni di giovani provenienti dai centri lungo l’asse del Po: Virle, Casalgrasso, Lombriasco, Faule, Polonghera e varie frazioni di Vigone. Negli anni Sessanta nasce il nuovo edificio che accorpa elementari e medie.
Il Comune si è sempre fatto carico degli oneri da polo scolastico, ma la denatalità ha dato inevitabilmente i suoi segnali. Solo cinque anni fa erano oltre 60 i bambini iscritti, oggi solo più 40. Non pochissimi, ma i costi di gestione (fra cui quelli per le insegnanti e la cuoca) oggi non sono più economicamente sostenibili dal Comune e sufficienti ad evitare la diaspora verso altri centri.
Il commento del sindaco Luca Pochettino
Spiega il sindaco di Pancalieri, Luca Pochettino: «Anche grazie alle donazioni volontarie di molti cittadini e di un ente di rilievo quale Banca Territorio del Monviso, siamo riusciti a permettere ai conti della scuola di raggiungere i requisiti idonei a conseguire la statalizzazione. Un risultato dal valore sociale per noi enorme. A Pancalieri, infatti, è presente una fortissima comunità hindu, arrivata anni fa per lavorare nell’agricoltura e poi specializzatasi anche nell’industria con grande laboriosità e competenza. Avere salvato la scuola dell’infanzia significa poter continuare ad essere un laboratorio di integrazione che deve iniziare proprio dai primi anni di vita, offrendo opportunità che facilitino il dialogo e scongiurino conflitti sociali e il “rischio banlieue”. Di questo ringrazio Davide Nicco, per l’impegno disinteressato speso in ogni fase nell’aiutarci a raggiungere questo traguardo».