Brussino, il difficile paragone con i morti di Covid: «È ancora vivo il dolore di quanti non hanno potuto dare un ultimo saluto ai propri cari, morti in solitudine, come succede in guerra».
Un 4 novembre, Giornata delle forze armate e Festa dell’unità nazionale, senza cortei, concerto e manifestazioni, ma con la sola deposizione delle corone di alloro. Così è stato ieri, 8 novembre, a None, come in tutti i comuni in questo 2020 di lockdown.
Il sindaco Loredana Brussino, durante la cerimonia, ha espresso parole per questi giorni difficili.
«Viviamo un momento storico difficile, incerto e di profonda sofferenza. La poesia di Ungaretti che quest’anno abbiamo scelto per il manifesto del 4 Novembre non è scelta a caso: “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”. Anche se scritta nel luglio del 1918, verso la fine della grande guerra, rimanda con poche parole allo stato d’animo del momento attuale. In molte famiglie si fa strada la paura per la crescente precarietà dei posti di lavoro. Non c’è settore dell’economia che non si senta minacciato dai contraccolpi di una crisi sempre più grave. Da mesi stiamo combattendo contro un nemico invisibile che non sappiamo dietro o meglio dentro chi può nascondersi. Non abbiamo al momento armi che possano sconfiggerlo. L’unica arma che abbiamo a nostra disposizione è quella di rispettare le regole che ci vengono fornite».
«Abbiamo ancora negli occhi scene come quelle di Bergamo- continua Brussino – dove l’esercito portava fuori città le bare che il tempio crematorio non riusciva più ad accogliere. È ancora vivo il dolore di quanti non hanno potuto dare un ultimo saluto ai propri cari, morti in solitudine, come succede in guerra. Incredibilmente, c’è chi nonostante tutto continua a negare, senza capire che così facendo mette a repentaglio la propria vita e quella dei propri cari. È il momento, questo, dell’intelligenza, di fare un passo indietro per noi stessi, per chi amiamo, per chi è più debole, per chi sta combattendo questo nemico, per le persone che sono in prima linea ogni giorno, come le nostre Forze dell’Ordine, i Sanitari, la Protezione Civile, le Associazioni di Volontariato, che in questi mesi non hanno mai smesso di adoperarsi pur sapendo il rischio che correvano… e tra loro contiamo tanti morti».
Conclude il sindaco Loredana Brussino: «Dobbiamo adoperarci tutti rispettando le regole, ma anche tendendo la mano al vicino di casa e all’amico che sappiamo in difficoltà perché solo e malato, senza nessuno che lo raggiunga con la sincerità di qualche parola di conforto. Tutti in prima persona abbiamo una grande responsabilità. Dobbiamo mettere al centro del nostro agire il bene comune perché questo nemico possiamo batterlo solo con i nostri comportamenti quotidiani. Da questo dipende il futuro di questa nostra Patria. Questo rispetto meritano quanti in questa battaglia contro il Covid19 hanno perso la vita».