Pronti 200 mila euro di contributo regionale per i distaccamenti locali dei Vigili del Fuoco Volontari del Piemonte, mentre il Governo ipotizza la chiusura di molti centri. Assessore Gabusi: «Vogliamo richiamare l’attenzione del Ministero dell’Interno a riconsiderare questa ipotesi in ragione della necessità di tutelare, proteggere e soccorrere tutto il nostro territorio».
La Regione Piemonte riprende l’erogazione di contributi a favore degli Enti locali sede di Distaccamento dei Vigili del Fuoco Volontari del Piemonte risultati beneficiari del bando per la concessione di contributi. Una tranche da circa 200 mila euro andrà a favore dei Distaccamenti di Avigliana, Bussoleno, Carmagnola, Chiomonte, Carignano, San Maurizio Canavese e Volpiano nel Torinese; Santo Stefano Belbo e Unione Barge Bagnolo nel Cuneese e Trino nel Vercellese. I Comuni riceveranno contributi regionali dai 10.000 ai 20.000 euro per finanziare attività di potenziamento della logistica, acquisti e manutenzione straordinaria dei mezzi e delle sedi di proprietà pubblica, interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di mezzi e sedi.
«Fortemente convinti dell’importanza di dare un supporto economico ad attività di volontariato ad alto valore per il territorio – sottolineano l’Assessore alla Protezione civile della Regione Piemonte Marco Gabusi e il Consigliere regionale Paolo Ruzzola – abbiamo voluto proseguire nell’erogazione dei contributi ai Distaccamenti attraverso gli Enti locali, finanziando così 10 progetti di altrettanti Distaccamenti. Man mano che si sbloccheranno ulteriori fondi procederemo con gli altri Enti inclusi nella graduatoria dei beneficiari».
La vita dei Distaccamenti è però minacciata da un altro pericolo. Ma la Regione Piemonte è pronta alla difesa. «Mentre la Regione – spiega l’Assessore Gabusi – riconosce il giusto valore dell’attività dei volontari il Governo sta ipotizzando di chiudere i Distaccamenti invocando una razionalizzazione che di fatto produrrebbe un’economia decisamente trascurabile, soprattutto se paragonata al depauperamento che si verificherebbe in alcuni territori». Arriva infatti dal Ministero dell’Interno l’elenco dei distaccamenti ritenuti ‘attivi’ e ‘non attivi’, ipotizzando di chiudere questi ultimi entro il 31 dicembre 2021.
Nella lista compaiono 76 centri piemontesi ‘attivi’ e 13 ‘non attivi’, alcuni dei quali ritenuti però idonei a ricevere i contributi regionali. «Siamo al paradosso – evidenziano l’Assessore Gabusi e il Consigliere Ruzzola -. Noi finanziamo e Roma vuole chiudere. Molti dei distaccamenti ritenuti ‘non attivi’ hanno avuto in realtà un’attività modesta negli ultimi anni, poiché fortunatamente non vi sono stati interventi di grande portata o di ampia frequenza, ma riteniamo che siano fondamentali per la sicurezza del territorio di riferimento, in particolare per la loro ubicazione, in molti casi in zone di montagna. Non possiamo assolutamente pensare di rinunciarvi. Vogliamo perciò richiamare l’attenzione del Ministro Lamorgese a riconsiderare questa eventualità e a tornare sui propri passi in ragione della necessità di tutelare, proteggere e soccorrere persone e territori. I nostri parlamentari sono pronti a dare battaglia a Roma per mantenere aperti i distaccamenti, mentre la Regione intende proseguire nel suo sostegno economico».