Il “Progetto Alpe, l’Italia sopra i 1.000metri” è studiato da Uncem e Fai per dare nuova vita ad alpeggi e rifugi percorrendo l’Italia da nord a sud
Il Presidente Uncem Lombardia Tiziano Maffezzini e il Presidente nazionale Marco Bussone hanno partecipato a Brescia al lancio del progetto Alpe da parte del Fai, il Fondo per Ambiente italiano. Una grande occasione di recupero del patrimonio della montagna, culturale, sociale, antropologico, architettonico. Uncem ha stretto un patto con il Fai che sarà nei prossimi mesi rafforzato da specifiche azioni, regionali e e nazionali. Secondo Andrea Carandini, Presidente del Fondo Ambiente italiano, il “Progetto alpe, l’Italia sopra i 1.000 metri” segna un punto di svolta. Si passa dal restauro e dalla restituzione di palazzi, giardini, luoghi a un intero ambiente, che percorre tutta l’Italia da Nord a Sud.
Si parte dal Rifugio Torino
Il Fai partirà a fine anno nel recupero di un alpeggio, di due case walser, dello storico rifugio Torino sul Monte Bianco. Un’operazione che muoverà risorse importanti. “Uncem è onorata di poter condividere con Fai questo progetto – spiegano Maffezzini e Bussone – Iniziamo un percorso importante insieme. Fai conta oltre 220mila soci. Sono persone che scoprono la montagna nella sua essenza, gli Appennini e le Alpi luogo dello spopolamento e dell’abbandono, ma anche luogo dove fare impresa, dove maturano la Strategia nazionale aree interne e la legge nazionale sui piccoli Comuni che ha rimesso al centro del Paese il vero suo tessuto connettivo. La montagna non certo solo quale luogo dove fare imprese alpinistiche ed escursioni, ma luogo dove produrre, che ha diritto allo sviluppo, che affronta con lungimiranza i cambiamenti climatici, che innova e vuole vincere il digital divide.
Montagna ed Enti locali, Fai e volontariato, due mondi che si incontrano per progetti concreti, come piacciono ai Sindaci e ai Comuni. Partiamo insieme in questa nuova avventura, oltre ogni retorica e oltre ogni demagogia. Mettendo su pietre e legno, riscoprendo tradizioni, mestieri, con le comunità locali che vanno ascoltate, supportate, rispettate, onorate, guardando al futuro e ai giovani che vogliono fare impresa e business nelle aree montane, con mille difficoltà e tanta determinazione”.