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Si è conclusa nella mattinata di ieri un’importante attività antidroga condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Alba che ha portato all’esecuzione di 4 ordinanze di custodia cautelare per detenzione ai dini di spaccio di sostanze stupefacenti. Un albanese è finito in carcere mentre per gli altri tre italiani il G.I.P. del Tribunale di Asti ha disposto l’obbligo di dimora nei rispettivi luoghi di residenza.
L’indagine, coordinata dal P.M. Dr.ssa BOSCHETTI della Procura della Repubblica di Asti, è partita alcuni mesi fa con lo scopo di far luce sul traffico di cocaina sviluppatosi nell’albese. Subito era stato individuato un operaio albanese 35enne, da tempo abitante ad Alba e, fino ad ora, sconosciuto alle forze dell’ordine ma che conduceva un tenore di vita ben al di sopra delle proprie reali possibilità economiche. Nei confronti dell’uomo sono stati raccolti importanti elementi di responsabilità. A finire nei guai anche tre italiani, abitanti nella zona, che acquistavano stupefacenti dall’albanese, talvolta per consumarli personalmente, altre volte per cederli ad altri assuntori di cocaina. Uno dei tre italiani, ex-gestore di un circolo ricreativo, di fatto era diventato il procacciatore di clienti dell’albanese, mentre gli altri due italiani erano acquirenti che si trasformavano, a loro volta, in occasionali spacciatori nei confronti di amici e conoscenti in particolare per lo sballo del week end.
Durante le perquisizioni effettuate nelle fasi dell’arresto con il prezioso supporto di Unità Cinofili della Polizia Penitenziaria di Asti, i militari hanno rinvenuto un totale di circa cento grammi di stupefacenti, tra cocaina, hashish e marijuana.
Le cessioni di cocaina avvenivano in modo alquanto singolare. L’albanese, piuttosto scaltro, aveva escogitato un codice e individuato luoghi di cessione preordinati. Lo scopo era quello di limitare al minimo comunicazioni telefoniche e di evitare la ripetitività degli incontri. In pratica, l’acquirente inviava all’albanese un sms con uno o più puntini. Il numero dei puntini, hanno poi scoperto i carabinieri, significava il numero delle dosi desiderate. Il luogo di consegna era stato concordato con il cliente ed era sempre diverso da un acquirente all’altro. Questo stratagemma ha complicato non poco l’attività agli investigatori, ma anche i metodi più infallibili hanno poi un punto debole. La perseveranza dei militari alla fine è stata infatti premiante.
L’albanese, considerato il volume delle cessioni, è ritenuto a buon titolo il principale fornitore di cocaina per la piazza albese. La clientela si può dire di tipo trasversale, nel senso che tra i suoi acquirenti si annoveravano sia consumatori incalliti già noti ai carabinieri, sia persone assolutamente insospettabili e di ogni fascia sociale soprattutto tra i consumatori occasionali di cocaina. Nei prossimi giorni i quattro saranno interrogati dal magistrato, mentre i loro clienti individuati dai carabinieri saranno segnalati alla Prefettura di Cuneo come assuntori di droga e rischiano, tra le altre sanzioni accessorie, anche la sospensione della patente di guida.