Imparare le manovre antisoffocamento nei bambini è fondamentale per salvare loro la vita. Ogni anno in Italia si verificano in media 270 casi di inalazione di corpi estranei in bambini
SALUZZO
Domenica 15 ottobre ritorna “Una manovra per la vita”, la giornata nazionale organizzata da SIMEUP (Società Italiana di Emergenza Urgenza Pediatrica) con lo scopo di diffondere nella popolazione la conoscenza delle manovre salvavita.
In tutta Italia saranno allestite postazioni di addestramento. L’Asl CN1 interviene anche quest’anno con postazioni a Saluzzo in piazza Risorgimento e Savigliano in piazza del Popolo.
Spiega la pediatra del SS. Annunziata Antonella Aimar: “Tra le ore 8.30 e le 13 saranno presenti volontari del soccorso insieme a medici e infermieri dell’ospedale, istruttori certificati SIMEUP a disposizione di chi vorrà prendere parte all’iniziativa. Si terranno brevi corsi gratuiti della durata di 15-20 minuti, ripetuti nel corso della mattinata. I partecipanti verranno addestrati con l’ausilio di specifici manichini, allo scopo di acquisire le abilità pratiche necessarie”.
Fino a 4 anni l’inalazione di corpi estranei è la seconda causa di morte. Secondo i dati ufficiali ISTAT il 27% delle morti classificate come “accidentali” nei bambini da 0 a 4 anni avviene per soffocamento causato da inalazione di cibo o corpi estranei. Passando nelle fasce di età successive la percentuale di morti per soffocamento diminuisce progressivamente ma rimane comunque ai primi posti tra le cause accidentali.
Nella fascia 0-4 anni l’inalazione di corpi estranei è la seconda causa di morte accidentale dopo gli incidenti stradali. Trasformando le percentuali in valori assoluti risulta che ogni anno in Italia si verificano in media 270 casi di inalazione di corpi estranei in bambini. Anche recentemente le cronache hanno riportato notizie di bambini deceduti per soffocamento.
Saper soccorrere un bambino vittima di inalazione di corpo estraneo permette di salvargli la vita. In questi casi bisogna agire subito, di persona. La soluzione di delegare l’assistenza ai servizi di soccorso ritarda la probabilità di sopravvivenza senza esiti. In attesa dell’arrivo dell’ambulanza è necessario iniziare ad intervenire perché dopo pochi minuti di arresto cardio-respiratorio si verificano esiti cerebrali permanenti.