Un gruppo di venti persone ha affrontato le copiose acque del fiume Stura, da Gaiola a Roccasparvera (8 km circa) con spirito di avventura e collaborazione al di fuori della propria comfort zone. Si tratta dell’iniziativa organizzata dal Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl CN1, attraverso i Centri Diurni dell’area Nord del territorio, i CAI di Saluzzo e Savigliano e una guida esperta di una scuola del settore, la Ke rafting. L’esperienza alternativa è stata lo scorso 29 giugno, nell’ambito del progetto di Montagnaterapia.
«Un’esperienza emozionante, che ci ha messo alla prova» la definiscono i partecipanti. «Un’occasione per fare qualcosa di nuovo, qualcosa di originale, una nuova esperienza con mute e caschetti!»
La Montagnaterapia ha un’esperienza ultradecennale. Nel tempo hanno preso forma numerose collaborazioni con i CAI delle sezioni di Fossano, Saluzzo e Savigliano, un’occasione per rendere l’esperienza ancora più inclusiva. Durante l’anno, in particolar modo nella stagione estiva, i volontari del CAI propongono mensilmente escursioni e attività alla scoperta del territorio montano e naturale.
Il progetto di Montagnaterapia prevede uscite a cadenza settimanale. Si pone l’obiettivo di favorire il rapporto con se stessi e con gli altri, di socializzare e di combattere l’isolamento. Inoltre, mira anche ad acquisire e stimolare il riappropriarsi di autonomie e competenze in vari ambiti. A prendere coscienza delle proprie possibilità di fare cose nuove e diverse dal consueto ambito di vita.