CARMAGNOLA – Antonio Saitta, assessore regionale alla Sanità, è nuovamente intervenuto sulla questione dell’ospedale San Lorenzo. La sua puntualizzazione è arrivata dopo la bocciatura dell’ordine del giorno presentato dal consigliere regionale Maurizio Marrone di Fratelli d’Italia al Consiglio Regionale di inizio marzo, con il quale si voleva impegnare l’assessore competente e il presidente della Giunta a «prevedere la riapertura del punto nascite dell’ospedale San Lorenzo di Carmagnola nell’ambito del riordino della rete ospedaliera».
«Voglio rassicurare i cittadini di Carmagnola – ha affermato Saitta – il San Lorenzo non sarà penalizzato e a maggio, nominati i nuovi direttori generali, saranno assegnate ulteriori discipline alla luce di vari parametri: storia e tradizione, professionalità del personale, investimenti tecnologici, distanze. Dunque, nessuna volontà di depotenziare Carmagnola: il nostro unico obiettivo è quello di restituire dignità alla sanità del Piemonte, mettendo al centro la salute e la sicurezza dei cittadini dopo troppi anni di scandali, assenza di controllo e di programmazione».
Sullo stesso tono è intervenuto con un comunicato stampa il vicepresidente del Consiglio regionale Nino Boeti: «Urologia e le altre strutture presenti nell’Asl resteranno a Carmagnola. Abbiamo accolto la richiesta dell’assessore Saitta perché la decisione, già presa in sede politica, sia applicata all’interno dell’atto aziendale che spetterà al nuovo direttore generale». Carmagnola manterrà, quindi, i suoi reparti e i suoi ambulatori: «Ma le decisioni sulle strutture da mantenere negli ospedali piemontesi vanno prese con tutti i territori. E non devono essere figlie di ordini del giorno presentati dall’opposizione».