CARMAGNOLA – Il sindaco della Città di Carmagnola, Silvia Testa, ha partecipato in Prefettura a Torino, alla firma del Protocollo di Intesa con la Prefettura e l’Associazione Trame di Carignano per la predisposizione di percorsi educativi, di accoglienza e di integrazione dei migranti ospitati a Carmagnola, attraverso attività di volontariato a favore della collettività ospitante.
Il Protocollo d’Intesa è il frutto di un lavoro di riflessione sulla necessità ineludibile di attivare rapporti di collaborazione e progetti educativi per promuovere l’integrazione; obiettivo è consentire ai migranti di conoscere il territorio e il contesto sociale attraverso attività educative e lo svolgimento di attività di volontariato che sono gestite dall’associazione Trame e concordate con il Comune: manutenzione delle aree verdi pubbliche (raccolta fogliame, sfalcio erba), attività di supporto alla biblioteca, alle manifestazioni e ai musei civici comunali, interventi di pulizia straordinaria presso aree pubbliche.
Contestualmente al Comune di Carmagnola, anche i Comuni di Lemie, Carignano, Rivoli, Giaveno, San Gillio, Rivarolo, Banchette e Forno Canavese hanno firmato lo stesso protocollo, facendo salire a 17 il numero dei Comuni nell’area della Città Metropolitana di Torino che hanno aderito al protocollo sul volontariato.
«L’integrazione dei migranti presenti sul nostro territorio – commenta il Sindaco della Città di Carmagnola, Silvia Testa – è un percorso sicuramente non semplice ma che va intrapreso con azioni concrete. Gestito dall’associazione Trame, in accordo con la Prefettura di Torino, consentirà ai migranti di conoscere meglio il territorio, di occuparsi in una attività concreta a favore della collettività carmagnolese. Auspico che i carmagnolesi accolgano favorevolmente questa iniziativa che contribuisce a creare un solido rapporto tra i migranti ospiti sul territorio e la nostra realtà. Questo progetto di volontariato va ad aggiungersi alle iniziative già intraprese che hanno visto il coinvolgimento di questi ragazzi in attività culturali sul territorio, rappresentando l’avvio di un percorso di conoscenza reciproca e di superamento delle barriere culturali o dei pregiudizi esistenti».