Non una pista ciclabile, ma una conversione innovativa: è quanto stanno progettando i Comuni di Lagnasco, Saluzzo e Savigliano con Alstom, Granda Bus e Politecnico di Torino, per la tratta ferroviaria in disuso che unisce i tre paesi.
La linea è stata soppressa nuovamente dalla scorsa primavera, dopo un primo stop dal 2012 al 2019, a causa del Covid e del conseguente smart-working che ha fatto diminuire i pendolari che utilizzavano il treno. Per la Regione il numero di passeggeri tra Saluzzo e Savigliano non giustifica dal punto di vista della sostenibilità economica del servizio l’utilizzo dei convogli ferroviari, che sono stati sostituiti così dai bus. Questi però hanno tempi di percorrenza più lunghi e contribuiscono all’aumento del traffico veicolare sull’ex statale.
Il progetto di Lagnasco, Saluzzo e Savigliano approfondisce l’ipotesi di mezzi ecosostenibili ed innovativi, come ad esempio il tram-treno oppure bus con motorizzazioni diverse da quelle esistenti, da far girare sul sedime ferroviario, cioè sui binari, opportunamente riadattato e pavimentato con materiali idonei (anche in questo caso esistono soluzioni innovative). Diventerebbe, dunque, una tratta “promiscua” dove potrebbero girare i treni e altri tipi di mezzi, anche su gomma. Le nuove navette fermerebbero anche a Lagnasco.