Inaugurazione dopo il restauro e il comodato firmato dall’Aso S. Croce con il comune di Cuneo
CUNEO
Ora che il ciclo pittorico di Sant’Antonio da Padova ha ritrovato la sua collocazione naturale negli “spazi ritrovati” della cappella che si trova nella navata destra della chiesa di San Francesco di Cuneo, in molti tireranno più di un sospiro di sollievo. A cominciare dal direttore generale dell’Aso S. Croce e Carle, Corrado Bedogni, visibilmente soddisfatto per il traguardo raggiunto dopo la firma del comodato d’uso gratuito con il comune di Cuneo e la conseguente esposizione dei dipinti nella cappella Mocchia-Malopera. Le tele erano conservate in spazi non idonei; il restauro, reso possibile dal contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio di Cuneo, e il ritorno nel loro ambiente naturale restituiscono dignità ai lavori che hanno una datazione nel XVII secolo. Lo ha ricordato anche il responsabile dell’Uffici diocesano beni culturali ed ecclesiastici don Luca Favretto (accompagnato dal Vescovo di Cuneo Mons. Piero Delbosco), in occasione dell’inaugurazione, giovedi 11 febbraio, alla presenza del Prefetto di Cuneo Giovanni Russo e dell’assessore alla Cultura del comune di Cuneo Alessandro Spedale.
Inoltre, nel corso degli scavi condotti tra il 2009 e il 2011 all’interno della chiesa di San Francesco sono stati riportati alla luce alcuni frammenti di un paliotto in scagliola nell’area sottostante le cappelle della navata sud, all’interno di una tomba a cassa in mattoni destinata a sepolture sovrapposte. Anche quest’opera è stata restaurata (dopo un confronto con un paliotto pressoché identico conservato nella chiesa di San Quintino a Busca) ed esposta.