In previsione dell’incontro a Palazzo Chigi del prossimo 20 dicembre è il Piemonte a proporre un’azione coordinata con Puglia e Liguria affinché le tre regioni siano unite nel far sentire la loro voce in difesa degli stabilimenti produttivi dell’ex Ilva.
La proposta viene dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che vorrebbe un asse a tre per appoggiare le richieste dei lavoratori e del territorio. Per preparare l’incontro romano e fissare le priorità necessarie, lunedì 11 dicembre a Torino si è tenuto un vertice che ha visto, oltre a Cirio, gli assessori al Lavoro Elena Chiorino, all’agricoltura Marco Protopapa e alla cultura Vittoria Poggio, insieme ad amministratori e organizzazioni sindacali.
Si è preso in considerazione il futuro degli stabilimenti piemontesi di Novi Ligure, Racconigi e Gattinara. Infatti, dopo Taranto e la Liguria, il Piemonte è la terza area italiana per la presenza di Acciaierie d’Italia con gli stabilimenti di Novi Ligure, con 560 addetti, Racconigi, 97 addetti, e Gattinara dove lavorano 74 addetti. Oltre alle imprese dell’indotto. In totale circa 3.000 lavoratori, il cui destino è legato a quello del resto del gruppo, tra Puglia e Liguria.
Durante l’incontro, gli amministratori locali e le organizzazioni sindacali hanno posto l’attenzione anche sulla sicurezza degli stabilimenti per i quali la Regione auspica la massima vigilanza da parte degli organismi preposti.
La situazione è complessa ma per cercare di arginare il dramma che i lavoratori stanno vivendo ci sono misure di supporto. E’ però fondamentale che venga definita una strategia di rilancio industriale che oggi è difficile da individuare in modo definito poiché la situazione di Taranto è in continua evoluzione, come ha ricordato l’assessore al Lavoro Elena Chiorino affermando comunque che da parte del Governo permane la convinzione che la siderurgia sia una leva strategica per la Nazione e pertanto da rilanciare. Il presidente Cirio ha lanciato un appello alle altre regioni ed al Governo poiché, ha affermato con convinzione, “È impensabile lasciare alla consunzione un asset strategico per il futuro del Paese che garantisce lavoro a migliaia di famiglie sul nostro territorio”.