CARIGNANO – L’Assemblea dei Sindaci di Covar14 ha fatto propri i temi della Carta di Milano, deliberando, lunedì 9 novembre, l’adesione al documento su proposta del vicepresidente del Consiglio di Amministrazione Covar14, Stefano Napoletano.
«Nella Carta di Milano un’ampia parte è dedicata ai rifiuti, a riciclo, imballaggi e ai temi ambientali di cui il Covar si occupa quotidianamente – commenta Stefano Napoletano – La sottoscrizione è il segno di un impegno, che il consorzio prende, a improntare le azioni future sulle linee dettate dalla Carta, ma anche a portare nelle scuole i principi che questa contiene, per diffonderne i valori. In più, con questo atto, rispondiamo all’invito fatto dal presidente Associazione Nazionale Comuni Italiani, Piero Fassino, a tutti gli associati, perché aderiscano. Visto che dell’Anci facciamo parte, è giusto fare un atto formale».
Eredità culturale dell’Esposizione Universale 2015, la Carta sintetizza i principi su cui è stato realizzato l’evento, che ha animato Milano dal primo maggio al 31 ottobre, conquistando risonanza internazionale. Tra gli impegni, non manca quello chiesto ai singoli cittadini, di “adottare comportamenti responsabili e pratiche virtuose, come riciclare, rigenerare e riusare gli oggetti di consumo al fine di proteggere l’ambiente”, né quello rivolto alle imprese a “promuovere adeguate tecniche di imballaggio, che permettano di ridurre i rifiuti e facilitino lo smaltimento e il recupero dei materiali usati”.
L’impegno a sottoscriverla ha, come premessa, alcuni dati significativi: circa 800 milioni di persone al mondo che soffrono di fame cronica e più di 2 miliardi di persone malnutrite o con carenze di vitamine e minerali, a fronte di 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, prodotto per il consumo umano, sprecati ogni anno o dispersi lungo la filiera alimentare, nonché una percentuale pari al 25-30% dei rifiuti famigliari composta da rifiuti organici ovvero cibo, frutta e verdura. «Una delle maggiori sfide dell’umanità è quella di nutrire una popolazione in costante crescita senza danneggiare l’ambiente, al fine di preservare le risorse anche per le generazioni future – considera Napoletano – Contrastare lo spreco alimentare domestico è un’azione positiva di per sé e consona a una società evoluta, che deve tendere a rifiutare la dispersione dei beni».