Migliorare la qualità del cibo nell’area metropolitana di Torino, con
alimenti il più possibile sani, buoni, sostenibili e legati alle tradizioni e al territorio. E’ il tema che
oggi al Museo della Resistenza di Collegno è al centro del secondo dei tre momenti di seminario e riflessione nell’ambito del progetto
“Nutrire Torino Metropolitana”, promosso dalla
Città Metropolitana, dalla
Città di Torino e dall’
Università di Torino (Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali e Dipartimento Scienze Politiche e Società). Gli Enti locali e l’Ateneo torinese hanno unito le forze per promuovere la definizione di un’
Agenda strategica del cibo, da proporre ai decisori politici ed economici che hanno il potere di determinare cosa finisce tutti i giorni sulle nostre tavole, a casa, nelle mense scolastiche e aziendali, nei bar e ristoranti, nelle case di riposo e negli ospedali. “
L’Agenda del cibo sarà parte integrante del Piano Strategico di cui nei prossimi mesi si doterà la Città Metropolitana di Torino – ha sottolineato nel suo intervento il
Vice-Sindaco,
Alberto Avetta –
Avendo raccolto l’eredità amministrativa della Provincia, siamo portatori di un’impostazione e di un’esperienza che si sono concretizzati in alcuni grandi progetti: il Piano Territoriale di Coordinamento, che ha fermato l’ulteriore consumo di suoli agricoli fertili ed ha aperto a livello nazionale un dibattito su questo tema; il “Paniere”, che ha censito, tutelato e promosso le produzioni agroalimentari tipiche del territorio; il lavoro per il miglioramento della qualità delle mense scolastiche torinesi e per l’educazione alimentare degli allievi. Queste esperienze le vogliamo proseguire oggi che la Città Metropolitana ha, per legge, la competenza sulla promozione dello sviluppo e sociale ed economico. Occorre definire politiche alimentari strategiche, perché il cibo ha conseguenze sulla salute, sull’ambiente, sull’educazione delle giovani generazioni e sulla sostenibilità dello sviluppo”.
L’idea di “Nutrire Torino Metropolitana” è quella di far parlare tra loro tutti i soggetti pubblici e privati che influenzano a qualsiasi titolo la qualità del cibo quotidiano, interagendo con il mondo produttivo dell’intero Piemonte. Sino al tardo pomeriggio, a Collegno si confrontano 140 tra operatori della produzione e della distribuzione piemontese, consumatori, esperti di agricoltura e di alimentazione, amministratori e tecnici delle istituzioni, per fare emergere idee, progetti, esperienze innovative, che potranno essere sostenuti con fondi europei o regionali o sponsorizzazioni pubbliche e private.
L’Agenda del cibo sarà successivamente affinata nel terzo ed ultimo incontro, in programma il 29 maggio e sarà infine consegnata alle istituzioni locali, Regione, Città metropolitana e Comune di Torino nel corso di un successivo incontro. L’agenda del cibo vuole anche essere occasione – in continuità con il lavoro di Torino Strategica su “Torino capitale del cibo” – per fare emergere idee, progetti, esperienze innovative, che potranno essere accompagnate e sostenute attraverso fondi europei o regionali o sponsorizzazioni pubbliche e private. Le progettualità che si intendono promuovere devono essere l’espressione di un più maturo senso della collettività, della comunità di “pari”, in cui pubblico e privato, istituzioni, operatori e società civile, rafforzino le capacità e possibilità di collaborazione e le mutue sinergie.