FIAB e Legambiente: «No alla soppressione definitiva delle linee ferroviarie piemontesi minori e alla loro sostituzione con piste ciclabili. La bicicletta non può sostituire il trasporto ferroviario. È e deve rimanere un elemento cardine in un quadro di mobilità sostenibile, ma in un’ottica di intermodalità, non certo di contrapposizione».
È dei giorni scorsi la notizia che alcune amministrazioni comunali interessate da tratti di ferrovie sospese in Piemonte, ne chiedono la “trasformazione” in piste ciclabili con l’approvazione di delibere ad hoc.
FIAB e Legambiente sono assolutamente favorevoli alle piste ciclabili, ma ritengono che queste debbano inserirsi in una strategia integrata dei trasporti pubblici in grado di fronteggiare la crisi climatica e le condizioni inaccettabili di inquinamento dell’aria e di traffico sulle strade. In questa strategia il treno ha un posto importante e non sostituibile, spiega Legambiente: le piste a lunga percorrenza hanno un ruolo turistico, importante nella valorizzazione del territorio, ma non possono incidere sulla quotidianità dei trasporti pendolari.
«E’ chiaro a tutti che le piste ciclabili al posto delle ferrovie sospese non possono essere un’alternativa nelle tratte casa-lavoro o casa-scuola – dichiara Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – ed è scorretto indirizzare de facto gli spostamenti verso la mobilità privata. La scelta fatta dalla Regione Piemonte ha ed avrà un impatto decisamente forte dal punto di vista delle emissioni inquinanti e climalteranti, senza contare il forte contributo alla congestione della circolazione ed al conseguente aumento di rischio di incidenti stradali».
Occorre tener presente la distinzione fra “ferrovia dismessa” (in cui sono in genere stati rimossi i binari e gli impianti tecnologici) e “ferrovia sospesa” (la cui riattivazione è ancora possibile con interventi di ripristino e manutenzione). FIAB e Legambiente sono in genere favorevoli all’utilizzo come percorso ciclabile delle ferrovie dismesse ma assolutamente contrarie alla trasformazione delle ferrovie sospese, di cui auspicano invece la riattivazione.