Carmagnola. Interventi per ridurre le emissioni di CO2

CARMAGNOLA – Carmagnola guarda al futuro della città ed il Consiglio Comunale ha approvato, nella seduta di fine gennaio scorso, il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile. Con un comunicato stampa l’Ammistrazione spiega che si tratta del «primo passo per migliorare la situazione, sia individualmente da parte di ogni cittadino, che come Ente pubblico, nei prossimi anni».
Preoccupa, infatti, a livello mondiale l’aumento delle sostanze climalteranti emesse in atmosfera, che provocano l’aumento del riscaldamento globale del pianeta ed i conseguenti cambiamenti climatici. A partire dagli anni Ottanta si sono susseguite le Conferenze Internazionali (l’ultima è quella di Varsavia del 2013) per affrontare il problema e indicare soluzioni. Molto attiva è l’Unione Europea, che ha elaborato delle direttive per ridurre le emissioni di inquinanti, a cui anche l’Italia si deve adeguare. In particolare, nel 2008 ha lanciato il Patto dei Sindaci per sostenere gli Enti Locali nell’attuare politiche nel campo dell’energia sostenibile. L’obiettivo è attenersi ai parametri indicati dal Protocollo di Kyoto, accordo internazionale che prevede, entro il 2020, la riduzione del 20% del consumo di energia e l’aumento del 20% dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabili.
Al Patto dei Sindaci hanno aderito 5400 Comuni europei, di cui 2600 sono italiani ed oltre 100 in Piemonte. Anche Carmagnola è entrata, nel 2012, nel Patto dei Sindaci. L’adesione comporta la redazione di un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), che è stato appunto appena approvato dal Consiglio Comunale, in cui, a partire dalla situazione dei consumi energetici e della conseguente emissione di CO2 in atmosfera, si indichino gli interventi scelti per far diminuire i consumi energetici e di emissioni di CO2 e venga incoraggato l’uso di fonti rinnovabili per la produzione di energia.
Dalle analisi condotte sul territorio carmagnolese risulta che la quantità di consumo di energia e quindi di emissioni in atmosfera è maggiore nel settore trasporti (42%), seguita dal residenziale (36%), dal terziario (10%) e dal settore pubblico (3%: riscaldamento e consumo di energia elettrica negli edifici comunali, scuole soprattutto, e illuminazione pubblica). Parallelamente, comunque, è aumentata anche la produzione di energia elettrica con l’uso di pannelli fotovoltaici (dai circa 6 MWh prodotti nel 2007 si è passati ai circa 1.200 del 2010).
Sulla base di questi dati, il Comune di Carmagnola ha elaborato il proprio piano di intervento come previsto dal Patto dei Sindaci. Tra le azioni da intraprendere entro il 2014 ha innanzitutto indicato una serie di norme (diffusione di sistemi solari termici e fotovoltaici) da inserire nel Piano Regolatore che dovranno essere rispettate dai costruttori edili o dai proprietari di immobili che vogliano adeguare i propri impianti. Viene poi posta l’attenzione sulla necessità di ristrutturare gli edifici pubblici, sull’edeguamento degli impianti di illuminazione pubblica con l’uso di lampade a led ad alta efficienza (intervento già iniziato con il nuovo gestore Enel Sole). Entro il 2014 verrà terminato il teleriscaldamento che, eliminando le caldaie dei condomini, permette una razionalizzazione del consumo energetico ed una minore emissione di CO2.
L’Amministrazione comunale vuole puntare anche sulla mobilità sostenibile, incentivando «l’uso della bicicletta all’interno del proprio territorio, intervenendo sulla manutenzione delle piste ciclabili esistenti per la messa a norma, realizzando ulteriori nuovi tratti con segnaletica orizzontale e verticale e se necessario con opere stradali, e partecipando con altri comuni dell’Agenda 21 alla realizzazione di un tratto della ciclostrada di collegamento fra il Castello di Racconigi e la Palazzina di Stupinigi». è previsto anche lo svecchiamento del parco veicolare pubblico, attraverso la sostituzione dei veicoli obsoleti con altri a maggiore efficienza.
Le azioni programmate «prevedono una riduzione complessiva pro capite di 1,37 tonnellate di CO2 di qui al 2020, pari al 26,7% (quindi oltre il 6% in più di quanto prescritto)».

redazione

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