Carmagnola è stata individuata quale sito per un deposito di scorie nucleari. La notizia è stata diffusa oggi 5 gennaio nel primo pomeriggio dalla Città Metropolitana di Torino dopo la pubblicazione, ieri, sulle pagine del web www.depositonazionale.it/. La Sogin, società pubblica di gestione del nucleare, ha ricevuto infatti dal Governo il nullaosta lo scorso 30 dicembre e ha reso ora nota la documentazione completa prima ritenuta altamente riservata.
Le località individuate sul territorio italiano sono 67, selezionate in base alle condizioni tecniche per realizzare gli impianti. Dodici le aree più adatte che si trovano nelle province di Alessandria, Torino e Viterbo. Nella nostra regione i comuni che potrebbero essere coinvolti sono Rondissone, Mazzè, Caluso e Carmagnola per quanto riguarda il territorio metropolitano di Torino. Ci sono poi Alessandria-Castelletto Monferrato-Quargnento, Fubine-Quargnento, Alessandria-Oviglio, Bosco Marengo-Frugarolo, Bosco Marengo-Novi Ligure, e ancora l’area fra Alessandria-Castelletto-Quargnento e l’area Bosco Marengo-Novi, per la provincia di Alessandria.
L’area individuata a Carmagnola è dopo frazione Casanova, verso Poirino.
Non appena ricevuta la notizia, il vicesindaco della Città metropolitana di Torino, Marco Marocco, ha convocato per oggi pomeriggio alle 15,30 un incontro con le amministrazioni coinvolte per esaminare la situazione.
Il sindaco di Carmagnola Gaveglio: determinati a dimostrare non idoneità del sito
Ha dichiarato il sindaco di Carmagnola Ivana Gaveglio: «La Città di Carmagnola non è stata informata preventivamente. L’avviso pubblicato indica una proposta di Carta Nazionale di 67 aree potenzialmente idonee sulla base di valutazioni che non condividiamo assolutamente. Siamo determinati a dimostrare la NON IDONEITA’ dell’area individuata e a proteggere il territorio carmagnolese ed i suoi abitanti. Facciamo appello a tutte le forze politiche, alle associazioni di categoria e a tutti i Cittadini di affiancarci in questa battaglia».
Carmagnola Insieme: tuteliamo il nostro territorio
Il sostegno è arrivato dal gruppo consiliare Partito Democratico – Carmagnola Insieme con Paolo Sibona, Emilio Gamna, Sabrina Quaranta e Federico Tosco. «Carmagnola Insieme – hanno dichiarato – promuoverà ogni azione possibile per tutelare il nostro territorio, anzi rivendichiamo la nostra ferma posizione antinuclearista. Forse è il caso di riflettere sul fatto che la produzione di scorie radioattive non è “una sorpresa” che scopriamo oggi, ma uno dei motivi fondamentali che ci hanno portato ad essere contrari al nucleare (civile e militare) sempre e da sempre».
La sindaca Gaveglio ha partecipato oggi al tavolo di confronto con la Città Metropolitana «per la definizione di una strategia che blocchi questa assurda situazione».
Il consigliere regionale Nicco: non accettiamo decisione passivamente
Interviene sulla questione anche il consigliere regionale Davide Nicco: «L’ipotetica zona identificata è un’area agricola di pregio e in più è anche limitrofa ad un sito d’interesse comunitario protetto dall’unione europea e ad un’oasi naturale del WWF. Non riesco quindi proprio ad immaginare un’area meno idonea di questa. Mi sono già sentito informalmente con la città metropolitana e già oggi stesso ho presentato un’interpellanza urgente in Consiglio Regionale perché la Regione Piemonte, che proprio in queste settimane deve votare una mia mozione per valorizzare l’agricoltura carmagnolese, non può accettare passivamente una decisione assurda calata dall’alto di chi evidentemente non conosce il nostro territorio».
Il presidente della Regione Cirio: decisione assunta senza confronto con Regione
«Trovo assurdo che una scelta di questa portata sia stata assunta senza un minimo confronto con la Regione e i sindaci dei territori. È inaccettabile che da Roma piovano di notte sulla testa dei cittadini piemontesi decisioni così importanti e delicate che riguardano le nostre vite»: così il presidente della Regione Alberto Cirio interviene sulla decisione del Governo di inserire il Piemonte tra le regioni in cui sono state individuate ben otto aree potenzialmente idonee alla costruzione del deposito nucleare nazionale.
Salvini: governo fa male al Piemonte
«Il governo non ha consultato gli enti locali (che in qualche caso avrebbero preso in considerazione l’idea, anche per ottenere compensazioni economiche) e dopo un lunghissimo silenzio i cittadini scoprono che potrebbero ritrovarsi le scorie anche in zone ad alta densità agricola o industriale. Sinistra, Conte e 5Stelle fanno male al Piemonte e a tutta Italia: perché non si preoccupano di erogare i fondi di compensazione del nucleare che in Piemonte attendono da troppo tempo?». Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.