Controlli sul corretto utilizzo di prodotti fitosanitari sono stati effettuati dai Carabinieri Forestali in provincia di Cuneo, a partire dal giugno. Hanno visitato 26 aziende agricole, riscontrando irregolarità in 21 di queste.
L’attività di controllo valutata i fattori di rischio per le attività agricole. I Carabinirei hanno verificato la corretta compilazione dei registri dei trattamenti fitosanitari, essenziali per capire quali prodotti vengono somministrati alle colture, in quali quantità e con quali frequenze. In diversi casi il registro non era stato aggiornato da molto tempo o non era correttamente compilato o non era presente. In altri i militari hanno accertato la detenzione non sicura di agrofarmaci ad alta tossicità, ad esempio mortali per ingestione, che venivano custoditi senza precauzioni e troppo facilmente accessibili. Altre volte era stato irrorato un prodotto superando le dosi o le frequenze consentite, o chi irrorava non possedeva il patentino che certifica la conoscenza della materia.
Caratteristiche dei fitofarmaci
I fitofarmaci sono prodotti complessi di sintesi ad alta concentrazione e possono rivelarsi estremamente pericolosi per la salute e per l’ambiente se non sono rigorosamente gestiti. Gli agrofarmaci infatti sono talora ad alta tossicità per i principi attivi in essi contenuti o per i cosiddetti co-formulanti, cioè gli additivi, che possono contenere idrocarburi.
L’impiego, per quanto diffuso e abituale nella pratica dell’agricoltura convenzionale, richiede estrema attenzione e conoscenza dei rischi di potenziali usi impropri, rispetto ai quali, a seguito della campagna condotta, i Carabinieri si attendono ora maggiore sensibilità.
Il settore è stato ultimamente oggetto di studio e attenzione da parte delle istituzioni comunitarie nell’ottica generale della cosiddetta “One Heath”, cioè della tutela integrata di uomo, animali e ambiente per una salute ottimale di tutte tre le componenti, tra loro imprescindibilmente connesse.
Sanzionate le aziende agricole
I Carabinieri hanno comminato 30 sanzioni amministrative per un importo complessivo di circa 35.000 euro. In un caso hanno informato l’Autorità Giudiziaria perché il trattamento era stato eseguito in prossimità di un asilo senza le dovute distanze, precauzioni e preventive informazioni.
Hanno altresì avvisato l’organismo piemontese che eroga i contributi pubblici in agricoltura (Arpea) per la prevista decurtazione dei premi alle aziende agricole coinvolte.