Benedetto Croce e i suoi legami con Torino

Al convegno di Torino ricordati i contributi dell’importante e multiforme intellettuale italiano del Novecento

 

TORINO

“Considerava la gente piemontese un popolo forte e gentile” e voleva “rinsaldare il rapporto fra nord e sud per riaffermare i valori unitari del Risorgimento”.

Così il 24 febbraio, in una affollata Aula di Palazzo Lascaris, il vicepresidente del Consiglio regionale, Nino Boeti, ha ricordato alcuni tratti caratteristici di Benedetto Croce, nel corso di un convegno dedicato al grande intellettuale nato a Pescasseroli e principale esponente del liberalismo italiano del ‘900.

“Benedetto Croce e il Piemonte a 150 anni dalla nascita del filosofo” è il titolo del convegno “primo contributo nell’anniversario proprio in quella che è stata la sua seconda città. Non una celebrazione ma un approfondimento critico e storicizzato” secondo il moderatore dei lavori, Pier Franco Quaglieni del Centro Pannunzio.

Centro del quale la figlia secondogenita, Alda, nata a Torino, è stata presidente.

Ai lavori ha partecipato Marta Herling, nipote di Croce e figlia dello scrittore e saggista polacco Gustaw, reduce dai gulag. La segretaria generale dell’Istituto italiano di studi storici ha svolto un intervento su “i luoghi di una geografia familiare e spirituale: Benedetto Croce a Pollone”

Oltre all’intervento del presidente del Centro, Camillo Olivetti e alla introduzione di Luisa Cavallo sempre del Pannunzio, vi sono stati numerosi contributi.

Luca Badini Confalonieri dell’Università degli studi di Torino, ha parlato di “Croce e la critica letteraria subalpina”, Dino Cofrancesco, dell’Università degli studi di Genova, si è espresso su “Croce e l’antifascismo piemontese”, Antonella Dallou dell’Istituto storico della Resistenza di Aosta, ha illustrato “Croce, Chabod, Venturi e la scuola storica torinese” e Gerardo Nicolosi dell’Università degli studi di Siena ha spiegato “Croce e il liberalismo piemontese”.

Sposato a una torinese, Croce ebbe quindi un rapporto particolare con Torino la città più crociana d’Italia dopo Napoli, a detta di Norberto Bobbio.

I lavori hanno sottolineato momenti diversi dell’intensa vita intellettuale e non solo, di Croce, forse il più importante e multiforme intellettuale italiano del Novecento, recentemente riscoperto anche fuori dall’Italia, particolarmente nei paesi anglosassoni. Un fatto che sottolinea, semmai ce ne fosse stato bisogno, la sua lucida ed elevata caratura intellettuale e il grande prestigio internazionale della sua opera.

Nel corso del convegno sono state proiettate immagini d’epoca sulla vita del grande intellettuale.

Ai lavori, oltre al vescovo di Susa, Alfonso Badini Confalonieri e al sindaco di Pollone (Bi), Vincenzo Ferraris, hanno presenziato l’assessore regionale al Personale, Giovanni Ferraris, e il presidente del gruppo Lega Nord, Gianna Gancia.

redazione

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