La filiera del legno piemontese è legge. Sostegno al settore forestale, artigiano e industriale. Davide Nicco: «Un provvedimento fondamentale per economia circolare, ambiente, lavoro, eccellenza artigiana»
La filiera del legno piemontese è legge. Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato oggi a larghissima maggioranza la proposta di legge n. 217 ideata e proposta dal capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Bongioanni. Un provvedimento storico, che interviene per la prima volta in modo strutturale su un comparto come quello forestale che, per superficie ed entità, è notevolmente cresciuto negli ultimi anni e che rappresenta una delle più importanti eccellenze e opportunità di sviluppo economico del territorio regionale.
Il provvedimento ha visto il sostegno convinto del consigliere Davide Nicco, che commenta: «Il patrimonio boschivo in Piemonte è notevolmente cresciuto negli ultimi anni e rappresenta oggi il 36% della superficie regionale. Il comparto esteso coinvolge 20.000 occupati, compresi gli operatori del legno per uso edilizio, l’arredamento e la carpenteria. La nuova legge interviene a sostegno operando su tre assi: quello forestale dell’abbattimento, raccolta e lavorazione; quello artigiano che valorizza la tradizione e le tecniche secolari dei nostri mobilieri e che vedrà l’istituzione del marchio d’eccellenza artigiana “Mobile Piemonte”, e infine quello industriale che abbraccia settori importanti come la carpenteria, il legno per case e tetti (edilizia), imballaggio, packaging, biomasse e recupero energetico, e sostiene l’innovazione e l’export delle imprese piemontesi del settore».
Le misure previste dalla legge
Fra le numerose misure previste dalla legge: tutela e valorizzazione – anche turistica – delle segherie storiche; sostegno per l’apertura di nuove segherie con l’apertura di finanziamenti per macchinari e attrezzature per il disbosco. Il recupero a fini di riuso degli scarti lignei delle lavorazioni e il riuso di quello divelto da eventi calamitosi e depositato lungo fiumi, torrenti e sponde lacuali. Il coinvolgimento delle imprese nella certificazione ambientale. La formazione professionale di nuove maestranze in un settore in grado di offrire molti nuovi posti di lavoro, ma che registra una carenza di figure qualificate. L’utilizzo prevalente di specie del patrimonio arboreo piemontese per valorizzare la filiera corta, con l’obiettivo di rendere autosufficiente in pochi anni il Piemonte nell’approvvigionamento dei materiali legnosi.
Conclude Nicco: «Il Piemonte mette così in filiera tutti i segmenti di un comparto in cui ha enormi potenzialità e che potrà così affrontare le sfide dell’economia circolare, ambiente, nuovo lavoro, eccellenza artigiana. E in pochi anni anche l’autosufficienza dall’importazione della materia prima che oggi dipende per l’80% dall’estero».