Carmagnola, Villastellone, Poirino e Piobesi Torinese chiederanno alla Regione di ripensare al sito in cui costruire l’ospedale
Sono i sindaci di Carmagnola (Ivana Gaveglio), Villastellone (Davide Nicco), Poirino (Angelita Mollo) e Piobesi Torinese (Fiorenzo Demichelis) ad esprimere stupore per l’approvazione del progetto di fattibilità per la costruzione del nuovo ospedale unico dell’Asl TO5.
Lo hanno dichiarato in un comunicato stampa congiunto: «Abbiamo appreso con stupore dell’approvazione da parte della Giunta Regionale del progetto di fattibilità del nuovo ospedale unico dell’Asl To 5 nell’area verde esondabile Cenasco di Moncalieri».
«L’approvazione avviene dopo tre anni di inattività da parte della Regione ed ad appena quattro mesi dalla scadenza dell’attuale consiliatura in vista delle nuove elezioni regionali di maggio 2019 – continuano i Sindaci – Bisogna ricordare che la procedura per arrivare al bando di gara prevede ancora la redazione e l’approvazione del progetto preliminare, del definitivo e dell’esecutivo ma soprattutto l’espletamento di una procedura di Vas (Valutazione ambientale strategica). Il tutto durerà verosimilmente non meno di due anni, e si concluderà con ogni probabilità con un esito negativo, visto che la Città Metropolitana, il cui parere è necessario per la Vas, pare intenzionata ad esprimere una posizione contraria alla localizzazione dell’ospedale in un sito verde esondabile».
Per motivi di tempistica, quindi, pare che non sarà l’attuale maggioranza della Regione a scegliere dove l’ospedale unico sarà costruito, bensì la nuova maggioranza che verrà eletta a maggio 2019.
Carmagnola, Villastellone, Poirino, Piobesi Torinese a maggio 2019 intendono chiedere alla nuova maggioranza della Regione Piemonte di ripensare sia al sito in cui costruire l’ospedale unico sia «di scongiurare la desertificazione dei servizi sanitari nella zona del Carmagnolese. E’ impensabile che di tre ospedali dell’area Asl To5 (Carmagnola, Chieri e Moncalieri) se ne chiudano due (Carmagnola e Chieri) per favorire solo il terzo (Moncalieri), i cui abitanti sono peraltro già ben serviti dagli ospedali torinesi come le Molinette o la futura Casa della Salute. E’ necessario che, se ospedale unico deve essere, esso serva tutti i territori e non uno solo a discapito degli altri due. Piuttosto che una scelta del genere, meglio rimanere con tre ospedali. Questo spiegheremo alla nuova Maggioranza Regionale».