Molte imprese agricole della Granda operano in zone senza adeguata copertura internet, situazione che complica ancor di più l’entrata in vigore dell’obbligo
La Confagricoltura di Cuneo denuncia apertamente l’entrata in vigore dell’obbligo di emissione della fattura elettronica per tutti i rapporti commerciali tra soggetti residenti nel territorio italiano e valevole sia nei rapporti tra soggetti titolari di partita IVA, che nei rapporti fra titolari di partita IVA e privati.
Unica tra le associazioni agricole, Confagricoltura aveva criticato l’imminente nuovo vincolo per tutta una serie di motivi: al di là dell’ulteriore balzello e delle conseguenti complicazioni senza alcun beneficio per il settore, la Confagricoltura cuneese invitava a considerare come molte delle imprese agricole della Granda operino in zone non raggiunte da un’adeguata copertura delle reti internet, andando a complicare ancor di più l’entrata in vigore dell’obbligo. Inoltre, l’età media elevata degli agricoltori fa sì che non sia così agevole per loro l’utilizzo di tecnologie informatiche per prassi comuni come emettere e ricevere una fattura. Anche la scelta di esonerare i piccoli produttori in regime speciale non è del tutto soddisfacente, perché se è vero che sono sollevati dall’emissione della fattura elettronica attiva, devono comunque attrezzarsi per poter ricevere quelle passive.
“Chiediamo al Governo, così sensibile ai temi della semplificazione, di intervenire perché le aziende agricole non possono tollerare tutto questo, ma necessitano di strumenti utili a migliorare il funzionamento aziendale e non di altri ostacoli. Non crediamo inoltre sia questo il sistema migliore per combattere l’evasione fiscale e non vorremmo anzi che la troppa burocrazia e le inefficienze producessero l’effetto contrario”, ha spiegato il presidente Enrico Allasia.