PMI Day Banca di Cherasco: nuovo dialogo fra imprese, banca e territorio

Grande partecipazione (più di 200 tra imprenditori e rappresentanti di associazioni e di categoria) per la prima edizione del PMI Day promosso da Banca di Cherasco, svoltosi mercoledì 6 novembre novembre presso l’Albergo dell’Agenzia di Pollenzo (Università di Scienze Gastronomiche, nata e promossa da Slow Food).
Lo spirito che ha dominato il PMI Day è stato quello di un dialogo aperto al pubblico per confrontarsi sul futuro delle aziende e del territorio, attraverso la voce diretta delle piccole e medie imprese locali, il vero cuore economico dell’Italia.
Moderati dal giornalista Marco Zatterin, corrispondente da Bruxelles per il quotidiano La Stampa ed esperto di politiche comunitarie, hanno guidato il dibattito Sergio Chiamparino, ex sindaco di Torino e presidente della Compagnia di San Paolo, il professore Domenico Siniscalco e l’assessore alle Attività Produttive della Provincia di Cuneo Roberto Russo e Giovanni Bottero, direttore generale di Banca di Cherasco.
Il modello partecipativo ha favorito l’intervento dei numerosi imprenditori e rappresentanti delle istituzioni presenti in sala, che hanno potuto avanzare proposte operative e concrete per iniziare a riformare dal basso i meccanismi del nostro sistema-Paese, in modo da favorire l’attività delle piccole medie imprese e rendere il ruolo delle banche più vicino ai bisogni improrogabili delle imprese.
L’agenda dei temi trattati ha toccato diverse aree. Prima l’accesso al credito: il pubblico ha evidenziato l’esigenza di ridurre la burocrazia delle banche e ricostituire un rapporto più diretto, meno spersonalizzato tra le imprese e le banche. Da qui è emerso il tema più generale di ricostituire la credibilità e la fiducia del sistema, riattivare lo spirito imprenditoriale del Paese. Domenico Siniscalco ha sottolineato la dipendenza del nostro sistema imprenditoriale per l’85% dai finanziamenti bancari, mentre è auspicabile l’avvicinamento ai sistemi USA e tedesco, in cui sono molto forti i canali del mercato, della private equity e dei fondi privati, che amplierebbero gli interlocutori a cui le PMI potrebbero rivolgersi per finanziare un’idea vincente.
Molto sentito il tema della riduzione della pressione fiscale, che restituirebbe all’imprenditore le risorse per autofinanziarsi.
Accesso ai fondi europei: gli imprenditori recriminano la difficoltà di accesso ai programmi comunitari a causa del sistema burocratico, e chiedono alle banche un ruolo consulenziale per favorire l’utilizzo di questi fondi di finanziamento. L’Italia attualmente utilizza il 50% dei fondi potenzialmente a disposizione, (già un traguardo rispetto al 18% di 2 anni fa), e Marco Zatterin ha ricordato che sta iniziando il nuovo settenario di Fondi EU, nei quali l’Italia potrebbe avere accesso fino a 30 miliardi di euro, un patrimonio enorme per la crescita del Paese.
Agevolazioni ai giovani lavoratori e alle piccole imprese: pubblico e relatori concordano nell’individuare il vero problema della disoccupazione nella domanda interna troppo bassa, a causa della pressione fiscale esagerata e della stagnazione economica. Tagli alla spesa pubblica e lotta all’evasione sono concetti che si chiede vengano interiorizzati in ogni manovra del Paese, e non rimangano sterili princìpi.
Internazionalizzazione dell’impresa: viene presentata l’esperienza dell’azienda Monchiero, che grazie alla consulenza di Banca di Cherasco ha potuto espandere l’export in nuovi mercati tramite lo strumento delle lettere di credito. Massimo Monchiero consiglia di iniziare a muoversi in pochi mercati, proponendo prodotti innovativi e tecnologicamente avanzati, per cui le aziende italiane godono di un’ottima notorietà all’estero; esiste uno spazio per vendere beni di qualità con una remunerazione adeguata.
Nuovi strumenti per finanziare l’impresa: l’opportunità del Minibond: è la declinazione italiana dei project bond che l’Unione Europea sta introducendo. Attraverso la testimonianza di CAAR, società piemontese di servizi automotive operante dal 2009 che per prima in Italia ha colto l’opportunità del minibond, nato con il Decreto Sviluppo 2012, per il finanziamento della crescita della sua attività, con un business plan quinquennale. Un’opportunità a costo contenuto e con un iter burocratico snello, grazie alla consulenza di ADB e di Banca di Cherasco. Il minibond ha consentito di aprire una sede in Brasile, di assumere 13 persone qualificate a tempo indeterminato e di attuare un programma di aggiornamento professionale del personale.
«La sensazione a caldo è di aver creato un’occasione autentica di confronto, dalla quale è emersa una rinnovata voglia di fare impresa e di superare la crisi – ha commenta il Direttore Generale Giovanni Bottero – Cercheremo di dare seguito ai suggerimenti emersi con l’operatività del nostro Spazio Imprese, il servizio della Banca di Cherasco dedicato alle aziende per offrire loro consulenza nell’ambito legale/fiscale, creditizio e mercati esteri».

redazione

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