SALUZZO
Dal 31 gennaio, è attivo il numero unico europeo per tutte le emergenze “112” in provincia di Cuneo con accesso al 118 e al 115 (Vigli del Fuoco). Tra una settimana sarà esteso a 112 e 113, poi partirà Torino e, gradualmente, entro giugno, la centrale operativa di Saluzzo risponderà alle chiamate provenienti da altre sei province del Piemonte (per un totale di circa 2,2 milioni di abitanti).
Presenti a Saluzzo, per l’occasione, l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, rappresentanti di Prefettura, Forze dell’Ordine, volontari.
Francesco Magni, direttore generale dell’Asl CN1: «La Giunta regionale ha scelto la nostra Azienda come riferimento per 7 province del Piemonte, anche per la competenza e le tecnologie già presenti in questa realtà. Desidero ringraziare il Prefetto per il ruolo di coordinamento, Amos per la selezione dei 32 operatori che turneranno alla Centrale e tutti coloro che ci hanno permesso di rispettare il cronoprogramma».
Un’operazione lungimirante e strategica, secondo il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni: «Siamo di fronte a un esempio di sinergia molto concreta tra privato sociale e pubblico. L’intervento che si attiva oggi è un altro tassello alla piastra emergenze che potrà ancora svilupparsi, sostenuta da una comunità che sa raccogliere le sfide e guardare al futuro». Aggiunge il consigliere regionale Paolo Allemano: «Un servizio di prossimità, qualificato, un esempio di coordinamento e un passo verso l’Europa in un momento in cui ce n’è bisogno».
Un intervento, l’attivazione del numero unico europeo, che presenta numerosi vantaggi per il cittadino. Li elenca il vicario del Prefetto di Cuneo, Maria Antonietta Bambagiotti: «Maggiore efficacia ed efficienza al sistema chiamate, rapida localizzazione, servizio multilingue, accesso particolare ai diversamente abili. Tutto in linea con la direttiva dell’unione Europea. Un sistema, anche, spiega il comandante provinciale dei Carabinieri Rocco Italiano, “fa risparmiare tempo e compatta le forze sul territorio”». Si calcola, infatti, che il 53% delle chiamate siano improprie.
Parla di una “Giornata storica” Danilo Bono, attualmente direttore generale della CN2, ma per lungo tempo esponente di punta nella costruzione del sistema 118 in Piemonte, responsabile della Centrale Operativa della provincia di Cuneo e per anni direttore del dipartimento interaziendale di emergenza 118. «Nel 2018 – dice – saranno trascorsi 30 anni dalla nascita del sistema di emergenza territoriale. Il 112 è stato testato in molti Paesi europei, saremo la prima regione che utilizza la conferenza a 4 nel multilingue, mentre la presenza di due centrali è una garanzia di sicurezza per i cittadini. Non mancheranno i problemi, in questa prima fase, ma non dovranno essere strumentalizzati».
Le conclusioni all’assessore Saitta: «L’emergenza in Piemonte ha una storia importante e coinvolge un esercito di volontari che quotidianamente sono in grado di intervenire con competenza e professionalità. Questo progetto riguarda il futuro delle nostre comunità. C’è stata una collaborazione spontanea tra tutti i rappresentanti delle Istituzioni, che hanno un dovere di rispondere alle necessità dei cittadini. Ci adeguiamo a una direttiva Europea, non formalmente ma per essere utili ai cittadini. L’Europa si fa anche con queste iniziative: si appartiene a una comunità con un sentire comune che manifesta anche attraverso l’organizzazione».
Nei prossimi mesi sarà attivato il 116.117, a conclusione della ristrutturazione di una rete di emergenza e delle cure primarie.
Presenti a Saluzzo, per l’occasione, l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, rappresentanti di Prefettura, Forze dell’Ordine, volontari.
Francesco Magni, direttore generale dell’Asl CN1: «La Giunta regionale ha scelto la nostra Azienda come riferimento per 7 province del Piemonte, anche per la competenza e le tecnologie già presenti in questa realtà. Desidero ringraziare il Prefetto per il ruolo di coordinamento, Amos per la selezione dei 32 operatori che turneranno alla Centrale e tutti coloro che ci hanno permesso di rispettare il cronoprogramma».
Un’operazione lungimirante e strategica, secondo il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni: «Siamo di fronte a un esempio di sinergia molto concreta tra privato sociale e pubblico. L’intervento che si attiva oggi è un altro tassello alla piastra emergenze che potrà ancora svilupparsi, sostenuta da una comunità che sa raccogliere le sfide e guardare al futuro». Aggiunge il consigliere regionale Paolo Allemano: «Un servizio di prossimità, qualificato, un esempio di coordinamento e un passo verso l’Europa in un momento in cui ce n’è bisogno».
Un intervento, l’attivazione del numero unico europeo, che presenta numerosi vantaggi per il cittadino. Li elenca il vicario del Prefetto di Cuneo, Maria Antonietta Bambagiotti: «Maggiore efficacia ed efficienza al sistema chiamate, rapida localizzazione, servizio multilingue, accesso particolare ai diversamente abili. Tutto in linea con la direttiva dell’unione Europea. Un sistema, anche, spiega il comandante provinciale dei Carabinieri Rocco Italiano, “fa risparmiare tempo e compatta le forze sul territorio”». Si calcola, infatti, che il 53% delle chiamate siano improprie.
Parla di una “Giornata storica” Danilo Bono, attualmente direttore generale della CN2, ma per lungo tempo esponente di punta nella costruzione del sistema 118 in Piemonte, responsabile della Centrale Operativa della provincia di Cuneo e per anni direttore del dipartimento interaziendale di emergenza 118. «Nel 2018 – dice – saranno trascorsi 30 anni dalla nascita del sistema di emergenza territoriale. Il 112 è stato testato in molti Paesi europei, saremo la prima regione che utilizza la conferenza a 4 nel multilingue, mentre la presenza di due centrali è una garanzia di sicurezza per i cittadini. Non mancheranno i problemi, in questa prima fase, ma non dovranno essere strumentalizzati».
Le conclusioni all’assessore Saitta: «L’emergenza in Piemonte ha una storia importante e coinvolge un esercito di volontari che quotidianamente sono in grado di intervenire con competenza e professionalità. Questo progetto riguarda il futuro delle nostre comunità. C’è stata una collaborazione spontanea tra tutti i rappresentanti delle Istituzioni, che hanno un dovere di rispondere alle necessità dei cittadini. Ci adeguiamo a una direttiva Europea, non formalmente ma per essere utili ai cittadini. L’Europa si fa anche con queste iniziative: si appartiene a una comunità con un sentire comune che manifesta anche attraverso l’organizzazione».
Nei prossimi mesi sarà attivato il 116.117, a conclusione della ristrutturazione di una rete di emergenza e delle cure primarie.