“Messa in scena” di Paolo Domenico Montaldo – Yowras Editrice
Ottava indagine del commissario Armando Incantalupo
È una piovosa serata di ottobre quella che vede il commissario Incantalupo godersi il relax a casa in completa solitudine. La sua fidanzata Marianna Morando è andata a teatro con due amiche, in commissariato tutto tace. Mentre assapora una dolce e succosa mela un trillo del telefono lo desta… un suono squillante che proviene da quel telefono a muro, avuto “in eredità” dal precedente proprietario, che egli ha deciso di conservare come oggetto da collezione perfettamente funzionante. E a partire da questo momento la pace è finita. Su richiesta del capo della polizia, che ha ricevuto ordini dall’alto, il questore comunica ad Incantalupo che la sua presenza si rende necessaria presso il Teatro Juvarra di Torino. Qui sono appena terminate le ultime prove dell’opera Enrico IV del Pirandello con una rivisitazione in chiave moderna voluta dal regista Ignazio Urbano. Senonché uno degli attori giace senza vita sul palcoscenico, colpito a morte…
Malumori e nervosismo tra i membri del cast, costituito da attori quanto mai bizzarri, e la nota tracotanza del regista, uniti ad elementi di un passato che emerge poco alla volta sono gli ingredienti di questa indagine che di “messe in scena” ne vedrà molte. Altri elementi impreziosiscono questo originalissimo giallo… Marianna Morando nasconde alcuni segreti (assolutamente inimmaginabili che qui verranno svelati ) mentre Incantalupo percorre un sentiero scivoloso e irto di ostacoli. Un appartamento sito nella centralissima via Mensa a Venaria Reale, un caminetto e un castello emiliano sono indizi molto preziosi per la soluzione del caso.
Un giallo ricco di colpi di scena, con l’ambientazione in un teatro dove tra storia e modernità s’intrecciano le vicende dei protagonisti, tratteggiati con maestria dall’autore. Suggestivo lo scenario paesaggistico con percorsi in auto da Venaria a Pino Torinese per poi spingersi nella fresca Val Chisone e scendere in una nota località dell’Emilia Romagna. Intrigo eccellente, dialoghi incalzanti.
Sabrina Agatha Seimandi