«È il racconto di donne che nell’Ottocento anticipavano i tempi. Autentiche pioniere del turismo d’elite, dell’alpinismo e contemporaneamente donne che uscivano dai canoni più o meno imposti dalle divisioni nette fra mondo maschile e femminile. Divisioni a cui la montagna non si sottraeva».
Claudio Tartaglino, monologhista vinovese, presenta il suo racconto, in scena a Virle l’1 marzo alle ore 21, presso la scuola materna di via Birago.
Prosegue l’autore «Un percorso fra i monti che ci porta a conoscere alcuni aspetti al limite dell’eroico. Ogni impresa era un’autentica avventura, e spesso le imprese al femminile venivano credute a stento, tenute nel vago. Oppure raccontate con i soli nomi dei mariti o con stesure per i giornali firmate con pseudonimi. Un piccolo viaggio fra grandi donne sognatrici e protagoniste sulle più alti vette d’ Europa, fino ad incontrare una donna con radici cuneesi ed astigiane ma cresciuta a Torino. Una donna che, come ognuno di noi, quando volge lo sguardo vede il Gigante, il Re di Pietra. Il Monviso che si staglia ben visibile e riconoscibile da lontano».
Tartaglino racconta la stesura del suo testo
«Il racconto diventa il viaggio di una vita con tutte le sue vicende umane, ed insieme al quotidiano vivere. La testa trovava il tempo di pensare all’inseguire il modo per c’entrare un’impresa riuscita, prima di tutti, agli inglesi. Una conquista personale per una donna che più che essere un alpinista nel senso completo del termine, era una donna madre, imprenditrice, con uno sguardo che spaziava lontano ma che quando chiudeva gli occhi, vedeva soltanto un sogno lungo 3841 metri».
Il racconto avrà nuove date il 14 marzo all’ UniTre di Vinovo, e il 12 aprile a Carignano.