A Saluzzo dall’1 al 3 novembre si terrà Uvernada

Dall’1 al 3 novembre a Saluzzo in programma Uvernada: oltre 10 appuntamenti attraverso i quali conoscere le sonorità delle Terre del Monviso e viaggiare oltre le montagne

Uvernada rappresenta il culmine e la chiusura di Occit’amo Festival e l’edizione 2024 si propone come un mix di tradizione e innovazione e offre una piattaforma per gruppi emergenti che si sono formati nel corso degli anni nell’ambito delle esperienze locali.

Da venerdì 1° a domenica 3 novembre Saluzzo accoglie l’ottava edizione di Uvernada, evento che si
conferma come pilastro della tradizione musicale e culturale occitana. A fianco della musica, i temi collaterali dell’evento sono l’artigianato, la liuteria e la coltelleria, la sostenibilità ambientale e gli
approfondimenti linguistici e culturali.

«Il bello dell’Uvernada è la sua capacità di proporsi agli amanti della musica occitana, nei suoi diversi
aspetti – ricorda il direttore artistico della rassegna e leader dei Lou Dalfin Sergio Berardo –: c’è chi ama il
ballo, chi predilige l’ascolto e chi ricerca l’innovazione. A Uvernada c’è tutto questo, in una modalità che
coniuga il folk classico e le sue più audaci contaminazioni con altri generi, primo fra tutti quest’anno
l’elettronica. Le chiavi di lettura sono molteplici, non si organizza questa manifestazione con l’intento di
venerare un altare della tradizione ma lo si fa per divertirsi tutti insieme nel presente: la nostra musica è
popolare e come tale deve stare nel mondo, entra negli spazi del quotidiano, li contamina e si lascia
contaminare».

Il programma completo

Venerdì 1 novembre c’è il primo appuntamento alle ore 18 negli spazi de Il Quartiere. Il DAD – Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino presenta gli esiti della residenza interdisciplinare G.Y.M. – Growing Youthful Material “La via dell’acqua: tra sostenibilità e cultura occitana”.
Ha coinvolto 10 studenti e studentesse di arti contemporanee, architettura, design e ingegneria e si è
svolta sul finire dell’estate concentrandosi su due diversi percorsi, il primo relativo al territorio e all’arte, il
secondo incentrato sulla narrazione della storia occitana.

Sabato 2 novembre in programma le “12 ore di musica occitana”. La giornata inizia alle ore 10.30 presso il mercato cittadino con il passa-charriera, un momento di incontro musicale itinerante con giovani musicisti delle vallate alpine.

Jean Paul Faraut, ospite tradizionale di Occit’amo e Uvernada, viene accompagnato dalla Grande Orchestra Occitana in un’esibizione in cui i veri protagonisti saranno i tanti strumenti tradizionali suonati: galobet e fifre provenzale, organetti, ghironde, cornamuse, fisarmonica e percussioni.
Dal pomeriggio il centro cittadino si anima con stage di danze occitane e una vera e propria maratona musicale che si concluderà a notte fonda dopo aver visto l’esibizione di 8 diverse formazioni su tre diversi palchi.

Dalle ore 16 Daniela Mandrile guida uno dei suoi seguitissimi stage di danza, insegnando borreias e correntas per preparare il pubblico alla serata danzante. Alle ore 17.30 si esibiscono sul palco dell’Ala di Ferro Lhi Viatjaires e Le Randouline, due gruppi che si sono formati nel corso degli eventi formativi organizzati nelle varie edizioni di Occit’amo. Alle ore 19.30 ci si sposta in corso Italia presso la statua di Silvio Pellico per il concerto dei Lou Pitakass.

Alle ore 20.30 sul rialzo di piazza Garibaldi si esibiscono i Quba Libre. Dalle 21.30 salgono sul palco i Mistralkizz, i Lindal di Roby Avena e Chiara Cesano e Madaski, che mescola il suo reggae-dub con la musica tradizionale. La musica prosegue fino a notte inoltrata con un coinvolgente Gran Bal Dub.

Domenica 3 novembre l’Ala di Ferro di piazza Cavour accoglie dalle ore 10 una mostra mercato di liuteria, coltelleria e artigianato delle valli occitane e delle Terre del Monviso. Dimostrazioni pratiche di forgia e d’arrotino, assieme a 22 “maestri di lama” provenienti da altrettante vallate sono la proposta del sesto appuntamento con le “Lame, coltelli e ferri taglienti delle Alpi Occitane” progettato dal giornalista Aldo Papa che conduce anche l’incontro col pubblico, dedicato quest’anno alle Falci di Dronero.

L’appuntamento è per le ore 11 presso Lo Caire, l’angolo della cultura occitana a cura di Espaci Occitan nel quale intervengono Ivana Mulatero direttrice del Museo Mallè di Dronero, la ricercatrice Stefania Riboli dell’Associazione Prometheus, l’imprenditore del ferro Carlo Pedretti, Franco Baudino storico
e “montanaro” di Elva e Rosella Pellerino direttrice scientifica di Espaci Occitan e padrona di casa.

Nel pomeriggio alle 15 si esibiscono i nizzardi Dous de Dous: la cantante Julie Là e il suonatore di fifre e polistrumentista Xavier Borriglione, alias Toinou dau Gourc, propongono una versione contemporanea del tradizionale “baleti” in cui l’elettronica e i suoni campionati si accompagnano alla musica live.

Alle ore 15.45 spazio al grande momento conclusivo della rassegna con il concerto dei Lou Dalfin: il gruppo guidato da oltre 40 anni da Sergio Berardo si presenta in una formazione allargata e spettacolare, per riproporre un’esibizione molto simile al grande concerto di Ferragosto al Santuario di San Magno in valle Grana, luogo simbolico per il gruppo e per buona parte del movimento di rinascita musicale occitana.

Nel pomeriggio viene inoltre assegnata, come da tradizione, la Targa Mestre, il premio che ogni anno Lou
Dalfin consegna a personalità della politica, della cultura e della società per sottolineare l’attenzione nei
confronti dell’Occitana e della tutela, valorizzazione e promozione della lingua occitana: il riconoscimento
di quest’anno è stato attribuito all’attrice e grande occitanista di Frassino Dominique Boschero.

La partecipazione è gratuita per tutti gli eventi.

Miriam Milani

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