Gabriele Castagno ha sempre combattuto una lunga e difficile battaglia iniziata con il ricovero all’Ospedale Regina Margherita di Torino, avvenuto il giorno di San Silvestro di tre anni fa.
Da quella che sembrava una semplice influenza persistente, dopo una serie di visite ed analisi di laboratorio è arrivata ad una terribile diagnosi: leucemia mieloide acuta.
Un verdetto implacabile ma oggi grazie alla ricerca circa il 70 % dei giovani che si ammalano è vivo a 5 anni dalla diagnosi e la maggior parte di essi va in remissione e non presenta più sintomi della malattia.
Da quel giorno Gabriele, circondato dall’affetto della sua Famiglia inizia un lungo ciclo di chemioterapia, ma il suo fisico non risponde. I medici, allora decidono di avviare un protocollo sperimentale che lo accompagnerà al Trapianto di Midollo. L’intervento avviene il 21 aprile 2021 e tutto pare essere andato per il meglio: Gabriele necessita di visite periodiche di controllo ma gradualmente, con cautela riprende la sua quotidianità e la speranza diventa più grande.
Poi, però la malattia ritorna. L’11 gennaio 2023 si ricomincia con la chemioterapia con la prospettiva di un nuovo Trapianto di Midollo. In mancanza di donatori compatibili, la mamma Manuela dona il suo midollo donandogli la vita per la seconda volta.
Gabriele è un combattente ma il suo fisico è ormai debole, non risponde a questo estremo tentativo: dopo un anno di battaglia, il 10 gennaio 2024 stanco si arrende, lasciando un vuoto incolmabile.
La famiglia e in particolare la mamma Manuela Valinotto, che l’ha sempre accompagnato in questi difficili anni, ha però deciso che Gabriele non è morto invano: vogliono ricordarlo sostenendo il Reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Regina Margherita di Torino perché, come ricorda la mamma “I miei tre anni vissuti tra momenti di speranza e momenti di dolore sono stati alleviati dall’umanità e la professionalità del personale del Regina Margherita e dalle associazioni che ci hanno accompagnati in questo triste viaggio donandoci un briciolo di serenità. Una speranza. La speranza per molte persone è la cura. E la cura viene dalla ricerca. Quindi, la speranza è la ricerca.”
Per questo motivo la famiglia ha aperto una raccolta fondi per una “speranza” per chi ne ha bisogno. Chi volesse partecipare può collegarsi a questo link
Il desiderio della Mamma sarebbe raggiungere l’obiettivo di 15.000 euro, ma anche se si riuscisse a donare 4-5 mila euro sarebbe già un grande dono di generosità e di riconoscenza a favore di chi ogni giorno combatte la stessa battaglia di Gabriele.