Tre Comuni ospitano un artista e a lui il compito di raccontare storie, confrontarsi e fare delle parole ascoltate nuove storie che saranno spettacoli.
Occit’amo, con il sostegno di Compagnia di San Paolo, all’interno del bando dedicato ai festival Partecipativi, compie un nuovo passo nel suo percorso di narrazione di un territorio e di una comunità
Soprattutto, tre spettacoli che nascono da un percorso partecipato che ha visto donne e uomini ritrovarsi e organizzare insieme una bella serata d’estate. Grazie ad una co-produzione immaginata nell’inverno, quest’anno Occit’amo Festival si avvale della collaborazione con Mulino ad Arte, Green Community delle Terre del Monviso e WeCo Impresa Sociale per far approdare il teatro nelle vallate, in un modo del tutto inedito.
Per tre giornate arriva nelle Terres Monviso il “Pedalando tra le storie” progetto ideato da Daniele Ronco che ha immediatamente colto l’attenzione di Occit’amo, Festival abituato ad intercettare le più diverse suggestioni per offrire sempre nuovi stimoli al suo pubblico.
Lunedì 22 luglio, martedì 23 luglio e mercoledì 24 luglio rispettivamente a Pradleves, Melle e Castellar Daniele Ronco, attore e direttore artistico di Mulino ad Arte, viaggerà in bicicletta di borgata in borgata per parlare di cultura nei piccoli paesi, riscoprire la socialità di una volta e alimentare quella relazione tra attore, pubblico e contesto che sono linfa per lo spettacolo e la narrazione stessa.
L’obiettivo è portare la magia del teatro nei piccoli borghi periferici per riscoprire la meraviglia del racconto di comunità. Daniele Ronco sarà accompagnato ogni giorno da una persona appartenente alla comunità ospitante, in una sorta di staffetta. Si sposterà in sella alla sua bicicletta nei piccoli centri, nelle valli alpine, sugli appennini.
Chiederà alle comunità ospitanti un letto in cui dormire e un piatto caldo con cui rifocillarsi. E poi, via, verso la tappa successiva, in compagnia di un altro generoso ciclista. Agli abitanti dei luoghi verrà chiesto di portare con sé storie del loro borgo, storie di saggezza popolare, miti e leggende di quei luoghi.
Chi vorrà potrà raccontarle personalmente, oppure consegnare il testo nelle mani di Daniele, che lo interpreterà a primo ascolto, contribuendo di fatto a rinsaldare la memoria collettiva delle comunità ospitanti. Daniele avrà con sé un bagaglio di storie popolari, di brani tratti da grandi classici che potranno
essere scelti dalle persone e raccontati in cerchio dall’attore, o seduti davanti a un falò, su una
terrazza, in mezzo ad un cortile.
«Ricordo da bambino quando nella mia borgata c’era la vià. Era un modo per incontrarsi la sera dopo cena senza whatsapp. Chi voleva, adulti, bambini e anziani, ci si ritrovava nella piazzetta del borgo e si parlava. Si raccontavano storie, si giocava, si chiacchierava. Insomma, si faceva comunità ed era una cosa normale. Adesso la vià non si fa più, almeno non nel borgo dove sono cresciuto. Voglio tornare a raccontare storie e a favorire l’incontro tra le persone in questi piccoli centri», commenta Ronco.