Sagra dell’asparago: la pro loco fa un bilancio dei primi tre giorni: 3.000 coperti, circa 13 quintali di asparagi cucinati e 6.000 visitatori nella sola giornata di domenica
Un avvio da record per la 91esima edizione della Sagra dell’Asparago di Santena, organizzata dalla pro loco cittadina. La manifestazione, che proseguirà fino a domenica 26 maggio, è stata inaugurata venerdì con uno show cooking e il benvenuto delle autorità locali e piemontesi.
Il taglio del nastro ha dato il via anche alle cene (a cui nei fine settimana si aggiungono i pranzi) all’interno del PalAsparago, la tensostruttura di 750 metri quadrati creata in piazza Martiri della Libertà, a Santena, teatro principale della festa.
«Siamo molto contenti dei numeri dei primi tre giorni di Sagra – sorride Pier Matteo Varrone, presidente della pro loco – È andata benissimo: domenica c’erano 6.000 visitatori che passeggiavano tra i banchi in centro città e avevamo una fila lunghissima per mangiare nel PalAsparago; il serpentone di gente in attesa si snodava fino al fondo dei portici. Nella sola giornata di domenica abbiamo registrato 1.600 coperti, mentre nei primi tre giorni 3.000, con circa 13 quintali di asparagi cucinati».
E aggiunge: «Vi aspettiamo a Santena fino a domenica 26 maggio, per gustare il nostro prezioso germoglio e per tanti eventi e attività, dalla Notte Bianca di sabato alle passeggiate alla scoperta del complesso Cavouriano insieme al direttore della Fondazione nella giornata di domenica».
Venerdì sera, sul palco di piazza Martiri, si è tenuta anche la sfilata delle maschere piemontesi e l’investitura della Bela Sparsera e del suo Ciatarin. Le maschere che rappresenteranno Santena per tutto il 2024. Per il secondo anno consecutivo sono impersonate da Michela Graziano e dal compagno Pierluigi
Avataneo.
«È impegnativo, soprattutto nei mesi delle sfilate di Carnevale. Ma è stata un’esperienza molto positiva per noi – racconta Michela, 34 anni, titolare insieme alla famiglia di una caffetteria bistrot a Santena -. Abbiamo conosciuto tante belle persone che credono in questa tradizione. E’ servito anche a noi per scoprire certe usanze. In più, per noi che siamo coppia nella vita, è un modo per fare qualcosa di diverso insieme».
Per questo motivo si sono offerti per un bis. «Ringraziamo la pro loco per l’opportunità. In particolare Domenico Tosco e Maria Teresa Cavaglià, e inoltre i Comuni e le maschere che ci hanno accolto in questo anno. Un “grazie” anche a mia sorella Gabriella e alla mia famiglia, che hanno coperto i miei turni a lavoro
quando ero costretta ad essere assente».
Il Ciatarin Pierluigi Avataneo ha 38 anni, è impiegato di banca ed è originario di Santena. I due si sposeranno a settembre e rappresentano l’emblema della “santenesità di oggi”. Abitanti autoctoni e persone arrivate da fuori vivono e si costruiscono un futuro in quella che è stata la città in cui il conte Camillo Benso di Cavour, dalla Villa di famiglia, immaginò l’Italia unita.