A Moretta, da venerdì 14 a domenica 16 giugno sono stati tre giorni in cui i trattori sono stati protagonisti di eventi e iniziative perché la cittadina ha ospitato “Antichi trattori sotto il Monviso”, una kermesse dedicata al mondo agricolo e alla tradizione ma con l’attenzione rivolta anche all’ innovazione ed al futuro.
All’evento hanno preso parte circa 300 mezzi agricoli, in prevalenza trattori, che hanno rappresentato 150 anni di storia dell’industria agricola. Dalle locomobili a vapore di fine ‘800 inizio ‘900 alle macchine più recenti degli anni 60-70, modelli prodotti da aziende all’avanguardia per i tempi e ancora oggi sul mercato come Landini, Fiat, Ford sono stati degnamente rappresentati nella loro evoluzione.
L’incontro è stato organizzato dall’Automotoclub Storico Italiano con l’Associazione Trattori e Trattoristi ed ha permesso ai visitatori di fare un viaggio emozionante attraverso l’evoluzione della tecnologia agricola nel corso dei decenni. Queste associazioni hanno da sempre sostenuto l’importanza di far conoscere il fascino e il ruolo sociale del trattore, divulgandone la conoscenza, testimonianza storica di valori utili al nostro presente. Attraverso gli esemplari recuperati dai soci, conservati e restaurati è possibile fornire ai visitatori uno spettacolo che rimanda al mondo rurale che fu dei nostri genitori e nonni. Dal veicolo prodotto da Porsche espressamente per le piantagioni di caffè del Brasile passando per il Ford 8N, una rarità in Italia,caratterizzato dai cerchi in lamiera stampata per via dell’economia di guerra, ricordando i trattori cingolati con i cingoli rivestiti di legno, fino ai mitici Landini testa calda, per arrivare ai trattori degli anni ‘70 con qualche accenno ai moderni trattori di oggi, questi veicoli sono diventati testimoni del tempo e del lavoro dei campi. La maggior parte dei veicoli, nonostante l’età, erano ancora funzionati e i visitatori hanno potuto ammirarli anche in movimento poiché nei tre giorni vi sono state diverse sfilate per le vie di Moretta.
Nella zona espositiva è stato possibile ammirare anche gli antichi mestieri che hanno testimoniato al visitatore una serie di saperi ed attività un tempo molto comuni e che ora, piano, piano vanno perdendosi, soppiantati da forme industriali o da strumenti più automatizzati. Il fabbro, il falegname, l’arrotino (‘l muleta): ogni attività è stata un rimando a personaggi d’altri tempi, che operavano con logiche legate all’ingegno e al rispetto dell’equilibrio naturale. E’ stato possibile ammirare oggetti e attrezzi, che oggi si vedono raramente ma che fanno parte della tradizione delle nostre zone.