Sono terminati i lavori di ripristino del guado sul Pellice in località Zucchea nel Comune di Cavour, lungo la Strada Provinciale 152. Il guado è stato riaperto oggi pomeriggio. Sono tuttora in corso l’ultimazione e la rifinitura delle lavorazioni in alveo, curato dal personale del Centro Mezzi Meccanici della Città Metropolitana.
«I lavori erano iniziati il 9 novembre scorso ed erano stati finanziati dalla Città Metropolitana di Torino per un importo complessivo di 450.000 Euro. – spiega il Consigliere metropolitano delegato ai lavori pubblici, Fabio Bianco – Il progetto era finalizzato non solo al ripristino, ma anche al miglioramento dell’efficienza idraulica del guado, costruito lungo la Strada Provinciale che collega Vigone con Cavour per consentire appunto l’attraversamento del Pellice. Con la riapertura odierna abbiamo aggiunto un tassello importante al più complessivo processo di miglioramento della viabilità nel Pinerolese».
Il guado era stato originariamente realizzato con tubi di vari diametri in acciaio zincato, adagiati sul fondo e ricoperti da materiale alluvionale. Nel 2001 l’allora Provincia di Torino aveva approvato e successivamente realizzato una sistemazione del guado, con la realizzazione di una struttura più organica, che permetteva all’infrastruttura di resistere maggiormente alle piene. Tale struttura era formata da tubi di grande diametro policentrici a placche in acciaio zincato, affiancati tra loro, di cui 6 con diametro di circa 4,5 metri posti ai lati e altri 32 con luce di 2,9 metri, distribuiti uniformemente su tutto il guado, che aveva una lunghezza di 215 metri.
A causa dei fenomeni alluvionali che hanno caratterizzato la pianura torinese negli anni successivi, in particolare nel 2008, 2015 e 2018, la struttura ha subito danneggiamenti che ne hanno ridotto la capacità idraulica rispetto alle previsioni progettuali, causando interruzioni anche prolungate del transito e rendendo necessari interventi di somma urgenza per il ripristino delle condizioni di sicurezza.
Nel novembre 2018 in corrispondenza del guado si è verificato un notevole accumulo di materiale legnoso trasportato dalla corrente del Pellice, che ha determinato un sormonto del corso d’acqua e l’asportazione della parte ripristinata nel 2016 e costituita solo più da materiale sciolto non protetto da massi.
I lavori avviati nel novembre 2020 hanno avuto una duplice finalità. Innanzitutto occorreva ripristinare le condizioni idrauliche del guado, cercando di migliorarne l’efficienza. Se le dimensioni dei tubi originari agevolavano in caso di piena il sormonto, i fenomeni alluvionali hanno evidenziato come la scelta di utilizzare tubi di medie dimensioni (larghezza massima 2,8 metri e altezza libera 1,75 metri) non consentiva il passaggio del legname galleggiante trasportato dalla corrente. Tale materiale ha la tendenza ad accumularsi e ad ostruire completamente le tubazioni, incrementando l’effetto diga del guado e il deposito dei sedimenti a monte. Prima dei recenti lavori erano presenti solo più 21 fornici rispetto ai 38 originari, con una riduzione di circa il 60% della portata di deflusso.
Al fine di migliorare l’efficienza idraulica senza tuttavia modificare il profilo longitudinale e le quote del piano viabile (altezza di sfioro) sono stati inseriti 10 nuovi scatolari in calcestruzzo larghi 4 e alti 2,20 metri, disposti affiancati. Oltre a ripristinare le portate di deflusso, i nuovi scatolari agevolano il passaggio dei detriti legnosi, garantendo il mantenimento dell’efficienza idraulica. La soluzione tecnica adottata si può integrare in una riorganizzazione completa del guado, con la creazione di parti “fusibili”, che possano danneggiarsi in modo programmato e siano di facile ripristino. L’obiettivo sarà di creare un flusso preferenziale della corrente indirizzato verso il centro del guado, con l’inserimento di ulteriori sei elementi scatolari, affiancati tra loro in posizione centrale.