Nell’ormai lontano 1951 veniva inaugurato il ponte sul Po sulla strada provinciale (pardon Città Metropolitana) tra Carignano e Villastellone. Sono settanta anni di onorato servizio che detto ponte svolge per il traffico automobilistico. Per spiegare il quadro dell’avvenimento, va detto che il primo ponte in muratura in quel punto del Po risale alla fine del secolo XVIII, negli anni 1888-89. Prima esisteva da secoli un semplice ma robusto ponte di legno. Poi si arriva a fine aprile 1945. I genieri tedeschi stavano seguendo in coda i reparti della Wermacht in ritirata verso il nord Italia; dopo aver lasciato Carignano, prendendo la strada per Vinovo, fecero saltare in aria il vecchio ponte.
Dal quotidiano La Stampa del novembre 1948 e del febbraio 1951 si traggono alcune interessanti notizie su questa bella ed importante infrastruttura di quel secondo dopoguerra.
Il primo servizio della Stampa del novembre 1948 diceva che il nuovo ponte in progetto avrebbe avuto un’unica arcata di 101 metri di luce in cemento armato. L’articolo proseguiva informando che erano appena iniziati i lavori di sondaggio per accertare il grado di resistenza delle due spallette rimaste integre dopo la distruzione del vecchio ponte. Si sperava di terminare l’intera opera, così necessaria, entro il 1949 al costo complessivo di 65 milioni di lire. Invece il ponte verrà terminato due anni e mezzo dopo. Infatti il secondo servizio del quotidiano torinese spiegava che i lavori per il ponte erano a buon punto e che se ne prevedeva l’apertura nel mese di maggio del 1951. Il ponte avrebbe unito le due rive senza appoggi (piloni) intermedi ed il fiume non avrebbe trovato nessun ostacolo scorrendovi sotto. L’articolo proseguiva con dei dati tecnici dicendo che erano state impiegate 140 tonnellate di ferro e circa 14 mila quintali di cemento.
L’Amministrazione provinciale di Torino ed il Genio Civile furono i due Enti pubblici finanziatori della costruzione progettata dall’Ing. Norzi.
Ancora due ultime curiosità
Prima. Dal maggio 1945 all’inaugurazione del nuovo ponte nel 1951, funzionò un servizio di tragetto con barche, in pratica un porto natante, uno di quei famosi “porti” un tempo numerosi tra Moncalieri e Cardè.
Seconda curiosità. Va ricordata la straordinaria alluvione del 1949, con conseguente eccezionale piena del fiume Po che portò un allungamento dei tempi di realizzazione del ponte.
Gervasio Cambiano