Presentazione e avvio dei nuovi presidi educativi a Savigliano
Lo scorso 10 maggio si è svolta a Savigliano la presentazione dei nuovi presidi che riorganizzeranno il servizio di educativa territoriale del Consorzio Monviso Solidale.
La presentazione si è svolta nel Polo Universitario di via Garibaldi 6. Sono quattro i nuovi presidi educativi che prenderanno avvio nel corso di quest’anno: saranno collocati a Fossano per il territorio fossanese, a Savigliano per la zona saviglianese e a Manta e Moretta per il comparto saluzzese.
Il percorso di riorganizzazione prevede un graduale aumento del numero e della tipologia degli operatori coinvolti. Oltre ad occuparsi dei progetti individuali di sostegno a favore di famiglie, minori e persone fragili e/o con disabilità, potranno lavorare in rete e per l’attivazione del territorio di propria competenza. L’obiettivo è individuare risposte complete e sostenibili per soddisfare i bisogni rilevati.
Ad implementazione completata, i quattro presidi vedranno la collaborazione professionale tra educatori delle cooperative sociali, assistenti sociali ed educatori del consorzio. Realtà locali pubbliche e private e saranno interconnessi tra loro, potendo migliorare i servizi sull’intero territorio.
Nel 2023 il servizio di educativa territoriale individuale e di gruppo ha realizzato oltre 500 interventi continuativi. Circa 450 persone in situazione di fragilità, di cui circa 290 all’interno di nuclei famigliari con minorenni, circa 160 all’interno di nuclei con persone con disabilità.
L’evento nel dettaglio
L’incontro, rivolto a tutticoloro che lavorano sul territorio del Monviso Solidale a favore di famiglie, minori, adulti fragili o con disabilità, ha visto la partecipazione di circa 100 persone. È stato promosso dal Consorzio Monviso Solidale e dal raggruppamento temporaneo d’impresa composto dalle cooperative sociali Proposta 80, Caracol e Armonia, aggiudicatario dell’appalto di educativa territoriale dal gennaio di quest’anno.
È stato condotto dal Direttore Generale del Consorzio Enrico Giraudo che, attraverso il contributo dei vari ospiti, ha delineato i contorni e le caratteristiche della proposta di aggiornamento e riorganizzazione del servizio di educativa territoriale.
«L’attività educativa – sostiene Enrico Giraudo – non può limitarsi a una singola prestazione educativa al domicilio. La relazione d’aiuto che si viene a creare deve permettere alla persona fragile, e – dove possibile – al nucleo famigliare, di vivere un’esperienza in cui trovare lo spazio per prendere consapevolezza, autodeterminarsi, fare le proprie scelte, emanciparsi; ciò è possibile se la presa in carico non è limitata al singolo professionista, sia esso educatore o assistente sociale, ma partendo dai bisogni dell’interessato si estenda anche alla comunità locale circostante attraverso il suo coinvolgimento e la sua attivazione».
I partecipanti e i relatori sono stati accolti dal prof. Federico Zamengo, delegato del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione, e dal Presidente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio Monviso Solidale, Gianpiero Piola.
Entrambi hanno sottolineato come i nuovi presidi rappresentino l’importante risultato del percorso di co-programmazione realizzato insieme lo scorso anno, in collaborazione con l’azienda sanitaria ASL CN1 e venti enti del terzo settore operanti sui territori del fossanese, saviglianese e saluzzese.
Il presidente Piola ha inoltre evidenziato come da sempre i professionisti del Consorzio siano impegnati nel considerare il territorio e i vari portatori di interesse, pubblici e privati, come opportunità per costruire risposte innovative ai bisogni attuali.
I responsabili territoriali del Monviso Solidale, Fabrizio Castellino e Luisa Ghigo, sono intervenuti per portare all’attenzione di tutti gli operatori, anche i più giovani, la storia e le peculiarità del lavoro educativo sul territorio.
Nato intorno al 1996, cresciuto ed ampliatosi con l’istituzione e l’avvio dell’operatività del Consorzio, maturato con le opportunità favorite dalla legge 285 – la cosiddetta “legge Turco” – e completate con la creazione, all’interno dell’ente, dell’Area famiglie e minori, dei centri famiglia e dell’educativa di strada e lo sviluppo di politiche di comunità.
Sulle note della canzone “Vedere il quartiere” di Pierangelo Bertoli, la terza responsabile territoriale Ornella Giraudo ha invitato gli operatori presenti a riflettere sull’inscindibilità, nel lavoro sociale ed educativo, tra la dimensione operativa individuale e quella delle “comunità locali”, le stesse che – come indicato nello statuto del Consorzio – hanno voluto la nascita dell’ente stesso.
Negli interventi successivi, le cooperative sociali rappresentate dal presidente di Proposta 80, Flavio Degioanni, sono passate all’illustrazione di come la proposta operativa e di metodo, riguardante l’avvio dei presidi educativi, sia una strategia condivisa con il Consorzio per andare oltre l’approccio esclusivamente prestazionale nel lavoro educativo a domicilio a favore di minori e persone con disabilità.
Approccio che, negli ultimi anni, ha mostrato tutti i suoi limiti in termini di efficacia degli interventi, ostacolata dal rischio di un’operatività frammentata, difficoltà di poter costruire e operare in una rete professionale solida, dalla fuga degli educatori stessi da questa attività.
A supporto di questo percorso che vede coinvolti tanto le cooperative sociali quanto il Consorzio, è stato definito dalle prime un impianto di valutazione, presentato da Katia Dalmasso della cooperativa Armonia. Necessario per non perdere di vista l’obiettivo finale e l’atteso incremento di efficacia del servizio.
Il Consorzio favorirà – come illustrato dalla responsabile dell’Area progetti e qualità Cristiana Bertaina – la formazione e la supervisione degli operatori pubblici e privati coinvolti tramite specifiche risorse ottenute attraverso finanziamenti progettuali di natura prevalentemente europea le risorse per l’attivazione e il consolidamento operativo dei presidi.