A Casa Frisco a Carmagnola, sede dell’associazione interculturale Karmadonne, è fiorito il cliliegio. L’immagine è stata lo spunto per la presidente Angela Inglese, per un augurio pieno di positività che ci piace condividere con i lettori.
«Rinascita. Colore. Luce. Vita. Sono queste probabilmente le prime parole che ci vengono in mente quando sentiamo parlare della primavera» afferma Angela Inglese. «Dopo un anno di pandemia abbiamo un disperato bisogno di speranza per ritornare alla vita, forse una vita più autentica, fatta di relazioni vere e profonde, di legami e appartenenza. Ammirando la fioritura del nostro ciliegio a Casa Frisco ricorderemo la leggenda di Sakura e Yoshiro. Se l’amore si fonde con la speranza la vita rifiorirà sempre».
La leggenda di Sakura e Yoshiro
Il ciliegio fiorito di Casa Frisco ha fatto ricordare l’antica leggenda giapponese sulla fioritura dei ciliegi (sakura). L’ha raccontata Angela Inglese.
Al Sakura infatti è legata una leggenda che risale a centinaia di anni fa in cui la pace era cosa rara per via di battaglie tra feudi. Si narra però che esisteva un bosco dove la guerra non aveva toccato nulla, c’erano alberi, profumi e animali. Nessun guerriero osava entrarci per rovinare la natura. Proprio qui c’era un albero che non fioriva mai e sembrava morto. In realtà non lo era ma era molto triste e solitario perché non poteva mai godere della bellezza dei colori dei fiori. Gli animali per paura non si avvicinavano, l’erba attorno non cresceva.
Ma un giorno, la fata dei boschi vedendo tanta solitudine si commosse, si avvicinò a lui e disse che avrebbe lanciato un incantesimo che sarebbe durato 20 anni. Durante questo lasso di tempo, l’albero avrebbe provato quello che prova il cuore umano. Forse così si sarebbe emozionato e avrebbe trovato la fioritura.
La fata gli disse ancora che si sarebbe potuto trasformare in essere umano e poi di nuovo in pianta, ma se finiti i 20 anni non fosse riuscito a diventare vitale, sarebbe morto per sempre.
L’albero si trasformò in umano, ma all’inizio trovò solo odio e guerra. Per questo tornava spesso ad essere una pianta, fino a quando da uomo, camminando vide una bellissima ragazza. Era Sakura che si mostrò gentile: parlarono a lungo condividendo sogni e speranze.
Quando Sakura gli chiese quale era il suo nome, all’albero venne in mente una sola parola: “Yohiro”, che significa speranza. Tra i due nacque una profonda amicizia e in breve tempo sbocciò l’amore. Un giorno Yohiro confessò a Sakura tutto il suo amore e la sua vera natura. Sakura rimase impressionata e restò in silenzio. Il tempo era passato e la scadenza dei 20 anni stava per avvicinarsi. Yohiro, che tornò ad assumere le sembianze di un albero, si sentiva molto triste.
Ma Sakura confessò all’albero tutto il suo amore. Fu allora che apparve nuovamente la fata e chiese a Sakura di scegliere: rimanere umana o fondersi con Yohiro sotto forma di albero.
Lei pensò all’odio e alla guerra e decise di fondersi con Yohiro. Ed ecco che i due si fusero e divennero uno solo, e come per miracolo, l’alberò fiorì.