È definitivo: chiunque volesse installare una tenda-pergolato priva di punti di ancoraggio fissi al suolo può farlo senza senza dover ricorrere ad alcun titolo abilitativo. É la decisione definitiva del Consiglio Di Stato, deliberata attraverso la sentenza 1777 dell’aprile del 2014. In quel caso specifico, il supremo tribunale amministrativo accoglieva il ricorso di primo grado riguardante l’esclusione dal novero degli abusi edilizi della costruzione di strutture d’arredo amovibili e leggere collocate sulle pareti esterne di un edificio. La tenda-pergolato, anche detta pergotenda, è stata descrittta dalla Corte come “una struttura leggera e amovibile, caratterizzata da elementi in metallo o in legno di esigua sezione, coperta da telo anche retrattile, stuoie in canna o bambù o materiale in pellicola trasparente, priva di opere murarie e di pareti chiuse di qualsiasi genere, costituita da elementi leggeri, assemblati tra loro, tali da rendere possibile la loro rimozione previo smontaggio e non demolizione”. Tale manufatto non costituisce un aumento della volumetria dell’immobile, né configura l’alterazione della sagoma dell’edificio. La pergotenda è dunque ascrivibile alla categoria degli arredi da esterno, a patto che sia di dimensioni modeste, non alteri la destinazione d’uso dello spazio esterno sul quale sorge e sia facilmente rimovibile (qui la sentenza del caso sopracitato).
In conclusione, la realizzazione di una pergotenda viene annoverata nella categoria degli interventi di edilizia libera e dunque non richiede alcun tipo di permesso o titolo abilitativo né per l’installazione, né per eventuali interventi di manutenzione. A questo punto, è doveroso aprire una parentesi circa le opere che rientrano nell’edilizia libera.
Attività di edilizia libera
Il Testo Unico dell’edilizia annovera nella categoria dell’edilizia libera i seguenti interventi:
- interventi di manutenzione ordinaria
- interventi volti alla rimozione di barriere architettoniche purché non comportino l’edificazione di strutture che alterino la sagoma dell’edificio quali rampe o ascensori esterni
- opere temporanee per attività di esplorazione del sottosuolo
- opere di pavimentazione e finitura di spazi esterni
- realizzazione di aree ludiche senza scopo di lucro
- installazione di pannelli fotovoltaici fuori dalla zona A
Facendo riferimento al nuovo testo dell’articolo 6 del dpr 380/2001 come modificato dal decreto SICA 2, quelli sopracitati sono gli interventi realizzabili senza alcun tipo di comunicazione al Comune e pertanto ascrivibili all’edilizia libera.
Installare una pergotenda in giardino
Se desideri creare una zona d’ombra che ti permetta di ricavare uno spazio esterno vivibile anche nei mesi più caldi, la pergotenda è la soluzione maggiormente consigliata al momento attuale. Realizzare una copertura esterna attraverso l’installazione di una pergotenda moderna può essere vantaggioso sotto diversi punti di vista. La pergotenda è una struttura in grado di coniugare comfort e design, con il vantaggio di poter beneficiare di una copertura leggera e facilmente rimovibile, che non necessita di alcun tipo di manutenzione. In commercio esistono moltissime tipologie di pergotende, da scegliere in base allo spazio da ombreggiare, al budget a disposizione e alle caratteristiche strutturali del luogo dell’installazione. Al di là dell’ampio ventaglio di modelli disponibili oggi in commercio, le pergotende si distinguono principalmente in due categorie:
- pergotende addossate: sono quelle che vengono installate a ridosso di una parete. Possono essere in piano, inclinate o entrambe le opzioni.
- pergotende autoportanti: si tratta dei modelli autoportanti, ovvero muniti di supporti che poggiano su quattro lati. I supporti della struttura presentano forme e materiali diversi in base al modello scelto.
Una delle soluzioni attualmente consigliate per ombreggiare l’outdoor con un occhio all’ambiente riguarda l’installazione di una pergotenda bioclimatica, una struttura del tutto innovativa, divenuta uno dei punti di forza della bioedilizia.
La pergotenda bioclimatica: l’arredo bio per l’outdoor
Innovative, pratiche ed eleganti, le pergotende bioclimatiche trovano un ampio impiego oggi sia nell’ambito residenziale che in quello pubblico. La realizzazione di una pergola del genere in uno spazio esterno si traduce nell’acquisizione di un’area ombreggiata e ventilata che conferirà un valore aggiunto all’ambiente circostante. Grazie alla loro struttura, le pergole bioclimatiche sono adattabili a qualsiasi tipo di spazio esterno e sono installabili sia su balconi e terrazzi sia nei giardini. Per la scelta del modello si può fare riferimento al sito specialistico di un’azienda che installa pergole bioclimatiche, sul quale sarà possibile leggere degli utili approfondimenti in materia di pergotende.
Per quanto riguarda il funzionamento, le pergotende bioclimatiche presentano delle lamelle che ruotano assumendo posizioni differenti in base alle esigenze: in presenza di pioggia, le lamelle assumeranno una posizione orizzontale di chiusura per impedire alla pioggia di penetrare nella zona sottostante. Al contrario, quando splende il sole, le lamelle possono essere poste trasversalmente evitando il surriscaldamento e permettendo al tempo stesso il passaggio dell’aria e della luce.
Conclusioni
Indipendentemente dal tipo di pergotenda che si andrà ad installare, va detto che, prima di provvedere alla realizzazione della struttura, è buona norma verificare l’eventuale esistenza di vincoli paesaggistici o architettonici e quelli relativi al regolamento condominiale. È altresì importante ricordare che, qualora si volesse chiudere lateralmente la pergotenda, sarebbe meglio ricorrere al PVC in quanto non richiede alcun permesso. Al contrario, la chiusura del perimetro di una pergotenda mediante delle vetrate comporterebbe la perdita del requisito di precarietà della struttura, con il conseguente obbligo di ricorrere ai permessi per evitare di sconfinare nell’abuso edilizio.
