Trent’anni dall’alluvione del novembre 1994

A trent’anni dall’alluvione del novembre 1994 eventi e momenti di riflessione a Torino, Chivasso e Santena

Era la notte tra sabato 5 e domenica 6 novembre di trent’anni fa. Pioveva su tutto il Piemonte da 48 ore con l’intensità di un temporale estivo.

In quelle ore il Po e il Sangone allagarono ampie zone di Moncalieri e di Nichelino, mentre a Santena il torrente Banna ruppe gli argini allagando il paese e provocando lutti e danni ingenti.

Sembrava non finire mai e c’erano picchi di precipitazione sino a 50 millimetri d’acqua l’ora. Il Tanaro, il Belbo e il Po iniziarono a rompere gli argini, con portate che hanno un tempo di ritorno plurisecolare. Mentre il Tanaro devastava il territorio da Ormea ad Alessandria, passando per Clavesana, Alba ed Asti, Torino e la sua provincia vivevano momenti altrettanto drammatici.

Tecnica e politica a confronto sulla prevenzione

Fiumi, torrenti e riali gonfi che traboccavano, acque violente come non mai e un evento disastroso: il crollo dell’ottocentesco ponte di Chivasso dell’ANAS, sostituito nelle settimane seguenti da un servizio di traghetto per i cittadini e poi da un ponte Bailey provvisorio, costruito dal Genio militare in collaborazione e in coordinamento con la Provincia di Torino, che ne assunse la gestione.

Lunedì 4 novembre l’auditorium della sede di corso Inghilterra 7 della Città metropolitana di Torino ospiterà un convegno organizzato dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino, dall’Ordine dei Geologi del Piemonte e dall’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del CNR. Presente il contributo della Direzione Opere Pubbliche della Regione Piemonte, dell’Arpa Piemonte, dell’ISPRA, dell’Autorità di Bacino del Fiume Po e della Società Italiana di Geologia Ambientale.

I lavori si apriranno con gli interventi dei Ministri dell’Ambiente e della Protezione civile Gilberto Pichetto Fratin e Nello Musumeci e proseguiranno con i saluti istituzionali del Presidente della Regione Piemonte e del Sindaco della Città metropolitana di Torino, Alberto Cirio e Stefano Lo Russo.

Tra i relatori figurano il direttore del Dipartimento di Scienze della Terra, Alessandro Pavese, Marco Amanti dell’ISPRA, il direttore generale dell’ARPA Piemonte, Secondo Barbero, il presidente della Società Italiana di Geologia Ambientale, Antonello Fiore, Fabio Luino dell’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica, il presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Francesco Arcangelo Violo, il presidente dell’Ordine Regionale dei Geologi del Piemonte, Ugo De La Pierre.

Vincenzo Coccolo, già direttore del Servizio Geologico della Regione Piemonte, terrà una relazione sull’evento alluvionale del novembre 1994, mentre gli altri interventi tecnici saranno dedicati ai dissesti e all’evoluzione delle attività di rilevamento e di gestione dei dati. Alla storia delle alluvioni del Tanaro a Ceva e alle proposte di mitigazione del rischio geo-idrologico in Valle Tanaro.

All’evoluzione della percezione del rischio geo-idrologico dal 1994 ad oggi e al Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo. Alla codificazione delle caratteristiche principali dei progetti per la mitigazione del rischio idrogeologico grazie all’applicativo RASTEM e alla nascita e all’evoluzione del sistema di monitoraggio e allertamento meteo-idrologico, all’evoluzione dei sistemi di monitoraggio dei fenomeni franosi in Piemonte.

Le nuove prospettive della pianificazione territoriale a fronte degli eventi estremi e all’adeguamento degli strumenti urbanistici al Piano di Assetto Idrogeologico. All’applicazione dei provvedimenti cautelari ai Comuni inadempienti e ai nuovi indirizzi in materia di difesa del suolo e pianificazione territoriale ed urbanistica. Alla collaborazione tra l’Ordine dei Geologi del Piemonte e la Protezione Civile dal 1994 ad oggi.

Alla prevenzione non strutturale di protezione civile, con un’attenzione particolare al ruolo della pianificazione e alla centralità delle esercitazioni di protezione civile. Una tavola rotonda in programma alle 17 concluderà l’evento, a cui è possibile partecipare gratuitamente, con il riconoscimento dei crediti formativi per i geologi iscritti all’Albo professionale e all’elenco speciale.

Le commemorazioni a Chivasso e Santena

Il 5 e 6 novembre 1994 a Chivasso l’alluvione fece crollare il ponte sul Po, isolando la collina dal resto del Chivassese. La forte reazione dei volontari, delle autorità, dei Vigili del Fuoco e delle altre forze dell’ordine merita di essere ricordata dall’amministrazione comunale che, in collaborazione con il Circolo di Santa Barbara, promuove la cerimonia commemorativa di sabato 26 ottobre a partire dalle 10 nel Teatrino Civico. Il Sindaco Claudio Castello accoglierà alcuni testimoni e protagonisti dell’evento, come l’ingegner Camillo Vaj e l’allora capo di gabinetto del Prefetto di Torino Giuseppe Forlani, intervistati dalla giornalista Piera Savio.

Sull’attuale assetto della Protezione Civile interverranno Franco De Giglio, Franco Capone e Marco Lauria e porteranno la loro testimonianza i rappresentanti dei distaccamenti dei Vigili del Fuoco di Chivasso, Meano e Giovo e quelli del II Reggimento del Genio Pontieri di Piacenza, le associazioni attive nella gestione dell’emergenza, amministratori e funzionari del Comune di Chivasso e dei Comuni dell’Oltrepò chivassese.

Nel Cortile delle Madri Costituenti è in programma un’esposizione degli automezzi in uso al distaccamento dei Vigili del Fuoco Volontari di Chivasso, tra i quali il nuovissimo Pick up Ford Ranger, al cui acquisto ha contribuito l’amministrazione comunale.

Da venerdì 8 a domenica 17 novembre il Comune di Santena, con il patrocinio della Regione Piemonte e della Città metropolitana di Torino, organizza invece una serie di eventi per commemorare l’alluvione, promuovere la cultura della prevenzione e riflettere sulle scelte che hanno trasformato il territorio.

Venerdì 8 sarà attivato il Centro Operativo Comunale nella scuola Falcone-Borsellino e si terrà una prova di evacuazione dell’istituto, organizzata con il supporto del Coordinamento Territoriale del Volontariato di Protezione Civile e sotto la supervisione del disaster manager Gianfranco Messina. Alle 11.30 le autorità locali, le istituzioni e le associazioni locali offriranno i loro saluti e ringraziamenti, sottolineando l’importanza di tenere viva la memoria di quella tragedia e di rafforzare la prevenzione che, grazie ai lavori eseguiti nel torrente Banna, ha consentito alla Città di Santena di uscire dall’elenco delle zone a forte rischio idrogeologico.

La giornata proseguirà alle 20.30 nell’aula magna della scuola Falcone-Borsellino, dove verrà proiettato il video “Santena, storia di una calamità trasformata in opportunità”, che racconta le vicende di coloro che hanno vissuto l’alluvione e come la comunità ha reagito, trasformando una catastrofe in un’occasione di rinascita. La proiezione sarà seguita da un convegno tecnico con i professionisti che hanno coordinato le opere di ricostruzione e gli ex amministratori comunali protagonisti delle scelte politiche e strategiche per la ripresa del territorio.

Il dibattito sarà moderato dal giornalista Mel Menzio, direttore de “Il Mercoledì”. Sabato 9 novembre la sala consiliare del Municipio ospiterà alle 17 la presentazione del nuovo portale www.collinare.org, dedicato alla valorizzazione dell’archivio storico del Comune di Santena. Alle 18.30 sarà celebrata una Messa nella chiesa parrocchiale dei santi Pietro e Paolo, in cui verranno ricordati i volontari e le autorità di Protezione Civile che hanno dato il loro contributo nell’ultimo trentennio.

La serata si concluderà nell’aula magna della scuola Falcone-Borsellino con la presentazione del nuovo libro di Carlo Smeriglio intitolato “Il Banna e il suo bacino-Storia del territorio, memoria e immagini”. Sabato 16 e domenica 17 novembre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 nella sala consiliare del Municipio sarà visitabile la mostra “Dopo l’acqua c’è la vita”, curata dal Gruppo Radio Emergenza Santena e dall’associazione Le Radici La Memoria, che documenteranno la rinascita del territorio dopo l’alluvione del 1994 con fotografie e testimonianze dell’epoca.

Miriam Milani

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