Il 9 luglio a Novi Ligure si è riunito il tavolo di crisi permanente sull’ex Ilva a cui hanno partecipato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il vicepresidente e assessore al Lavoro Elena Chiorino e l’assessore all’autonomia Enrico Bussalino, affiancati dai sindaci dei Comuni di Racconigi e Novi Ligure, insieme ai rappresentanti sindacali.
La riunione è stata convocata per fare il punto sulla situazione del gruppo siderurgico alla luce della trattativa che il Governo sta conducendo a livello nazionale. Questo perché la Regione segue con attenzione e costanza la vicenda che riguarda non solo Taranto ma tutto il territorio nazionale a partire dagli stabilimenti piemontesi di Novi Liguri, Racconigi e Gattinara, come ha ricordato il presidente della Regione. Durante la riunione si è decisa la stesura di un documento unitario da consegnare al ministro Urso in occasione della sua visita a Torino. Lo staff piemontese è in costante contatto con il Governo per seguire ogni momento della vicenda dell’ex Ilva ed essere pronti come Regione ad ogni forma di supporto, come hanno ricordato Cirio e la Chiorino, ben consapevoli che il caso non interessa solo l’immagine e i beni materiali e immateriali dell’impresa, che sono il mezzo per ottenere un guadagno futuro ma, soprattutto i lavoratori diretti, indiretti e dell’indotto e le loro famiglie che debbono essere tutelati sia dal punto di vista economico che della salute.
Al centro dell’incontro è quindi stata la richiesta di cassa integrazione presentata dai Commissari al Ministero del Lavoro per i lavoratori che in Piemonte sono circa 250 a Novi Ligure e 30 a Racconigi. Si è parlato inoltre del prestito ponte da 320 milioni di euro che attende il via libera dalla UE. Per il governatore Cirio non ci dovrebbero essere obiezioni da parte della Commissione ma la liberatoria presenta un ritardo dovuto al rinnovo delle istituzioni europee. Il parere, spiega il Presidente, dovrebbe comunque arrivare prima della pausa estiva. Tra le anticipazioni anche quelle sui possibili acquirenti del gruppo che conta in totale oltre 10mila dipendenti. Dopo le indiane Vulcan Green Steel e Stell Mont, e l’europea Metinvest, ci sarebbe adesso anche l’interesse del gruppo canadese Stelco.
Il semaforo verde da parte dall’Europa al nuovo sostegno pubblico per l’Ilva è giunto proprio in questi giorni, infatti venerdì 12 il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha ricevuto la “comfort letter” dalla Commissione Europea riguardante il “prestito ponte” per Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria. A renderlo noto è stato il dicastero guidato da Adolfo Urso. “La lettera – è scritto nella nota – esprime una valutazione positiva sui termini del prestito, che prevede un tasso di interesse annuo dell’11,6%. Questa conferma attesta la validità del piano industriale elaborato dalla gestione commissariale e la capacità dell’azienda di restituire la somma in tempi congrui e senza configurarsi come aiuto di Stato”.