Come di consuetudine ogni anno i limiti reddituali per percepire la pensione di reversibilità oltre i quali la pensione stessa subisce delle diminuzioni, vengono aggiornati.
I limiti reddituali dipendono dall’importo del trattamento minimo che anch’esso, ogni anno, subisce una variazione in base agli indici ISTAT.
L’importo della pensione minima che nel 2024 ha subito una variazione in aumento del 5,4% a causa dell’inflazione rispetto al 2023 è di € 598,60. La normativa dice che il coniuge può percepire il 60% dell’importo della pensione del deceduto. Questo importo aumenta all’80% nel caso in cui il superstite ha a carico un figlio minorenne o studente fino a 21 anni. Può aumentare fino al 100% se vi sono più figli minorenni o studenti a carico del superstite. In questi casi non è previsto alcun limite alla cumulabilità dei redditi.
Allora, quando scattano i tagli sulla reversibilità e quali sono i limiti aggiornati al 2024?
I tagli scattano quando il superstite non ha dei figli minori o studenti a carico.
Le fasce reddituali, invece, aggiornate al 2024 sono le seguenti: entro la soglia che va da € 23.345,73 a € 31.127,64 scatta una decurtazione del 25% dell’importo della pensione di reversibilità; mentre con un reddito compreso tra € 31.127,64 e € 38.909,55 la decurtazione è del 40% dell’importo della pensione di reversibilità; se si supera la soglia di € 38.909,55 il taglio è del 50%.
Il nostro consiglio è di chiedere in ogni caso tutte le informazioni direttamente al Caf
Giada Ranellucci
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